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Sylvie Lubamba arrestata, avrebbe ripulito conti bancari di amici e partner

La showgirl fiorentina di origini congolesi, già fermata per un reato simile nel 2010, è stata arrestata a Roma a seguito di un’ordinanza per l’esecuzione di un cumulo di pene per il reato, ripetuto, di uso indebito di carte di credito.
A cura di A. P.
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Ce la ricordiamo tutti, soprattutto, per la partecipazione ai programmi di Piero Chiambretti, dove divenne improvvisamente famosa senza apparenti motivi di merito (cosa che da Chiambretti si è verificata spesso, capace com'è il conduttore di valorizzare molte cose gli capitino tra le mani). Ma Sylvie Lubamba, la showgirl fiorentina di origine congolese, che abitava a Milano, è stata fermata in un commissariato della capitale, accusata di aver svuotato i conti di molti amici e partner, è quanto afferma Il Messaggero. La donna è stata fermata, per l'esattezza,  a seguito di un'ordinanza per l'esecuzione di un cumulo di pene per il reato, ripetuto, di uso indebito di carte di credito.

L'escamotage per arrestare Lubamba

Ciò per cui Sylvie Lubamba è stata più volte denunciata da persone a lei vicine nel corso degli ultimi mesi, sarebbe stato di approfittare della complicità instaurata con uomini molto facoltosi, dai quali sarebbe riuscita a ricavare informazioni e procurarsi in modo fraudolento dati relativi ai conti bancari, di carte di credito e bancomat, per poi fare prelievi più che cospicui dai conti stessi. Irriperibile da diverso tempo per il commissariato di Bonola di Milano, che la cercava per suddette denunce, la donna è stata attirata nella tela del commissariato romano, che ha approfittato di una denuncia fatta dalla stessa Lubamba per furto di bagagli. La showgirl è stata dunque contattata con uno stratagemma, finalizzato a convincerla a recarsi nella struttura del commissariato di Roma, per poi bloccarla e rivelarle il reale motivo di quella convocazione.

Il precedente arresto nel 2010

Sylvie Lubamba era stata già accusata di un reato similare, era ancora il 2010 quando il tribunale di Bolzano la condannò infatti a due mesi di reclusione per furto di carte di credito, con le quali pare avesse acquistato diversi viaggi e pernottamenti di albergo. Allora il suo avvocato Claudio Calisti spiegava la situazione: “Sylvie è incensurata ed ha agito con superficialità e leggerezza, non sapendo a cosa andava incontro, ora speriamo che possa usufruire di una pena alternativa al carcere“.

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