Tommaso Zorzi: “Manuel Bortuzzo è un esempio per i giovani, spero al Gf Vip vada avanti a lungo”
Tommaso Zorzi è ormai diventato uno degli ospiti fissi della trasmissione radiofonica "Facciamo finta che" condotta su R101 da Maurizio Costanzo e Carlotta Quadri. In uno dei suoi ultimi interventi l'influencer ed ex vincitore del Grande Fratello Vip ha parlato non solo della nuova edizione del reality di Canale 5, in cui ha fatto irruzione nella prima puntata, ma anche della necessità di regolamentare i social network che, a lungo andare, possono diventare pericolosi e dannosi.
L'opinione di Zorzi sul nuovo GF Vip
Da ex vincitore Tommaso Zorzi non poteva che irrompere nello studio del Grande Fratello Vip, nel corso della prima puntata, quasi a voler controllare che tutto andasse per il meglio, ed è nella veste di ex concorrente che commenta insieme a Maurizio Costanzo l'edizione appena iniziata, senza risparmiare qualche riflessione sui concorrenti:
Dato che io ho vissuto sei mesi nella casa del Grande Fratello e il Grande Fratello è da poco è ripartito, vorrei parlare di Manuel Bortuzzo, un ragazzo che credo che per una volta in televisione stia dando un esempio edificante e spero che vada avanti il più a lungo possibile.
Supportato in questa considerazione dal giornalista che aggiunge: "Io non lo conosco, ma Manuel è una persona molto carina e ha un padre clamorosamente straordinario che l'ha seguito tantissimo soprattutto agli inizi, che gli era sempre vicino" senza tralasciare la sua immancabile vena polemica sottolineando come in queste edizioni del reality la parola Vip è abusata: "L'unica vera vip è Katia Ricciarelli, c'è bisogno dei sottotitoli" tuona Costanzo.
La necessità di regolamentare i social
Argomento particolarmente importante toccato nella chiacchierata radiofonica è quello relativo all'utilizzo dei social network che sempre più spesso vengono utilizzati in maniera sbagliata. Il tutto è partito da un aneddoto personale di Zorzi, il quale ha scoperto che qualcuno compra di tasca propria dei follower fittizi per attribuirglieli e poi rivendicare il fatto che l'influencer non abbia un seguito reale, ma siano seguaci acquistati appositamente. A questo proposito, davanti alle perplessità di Costanzo, Zorzi risponde portando l'attenzione sulla necessità di mettere a punto una regolamentazione per limitare l'insorgere di problemi di varia natura:
Dove c'è una domanda c'è un'offerta, le logiche del mercato sono queste, ma il problema è più alla base: con tutta l'attenzione che viene data ai social network, che è tanta, io credo ci debba essere una controparte di regolamentazione che imponga delle regole che puniscano l'uso scorretto di questi mezzi. Anche perché i social network sono una cosa virtuale, ma i problemi che possono causare sono assolutamente tangibili, dal bullismo in poi problemi che ti creano non sono più virtuali, ma reali. Io mi chiedo, se c'è una così grande attenzione allo sviluppo di questi social network questo sviluppo deve andare di pari passo con uno sviluppo di tutti quei mezzi per contenerli e per fare in modo che siano regolamentati perché adesso sono il far west.