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Trovati e arrestati i rapitori dei cani di Lady Gaga

Sono stati arrestati i rapitori dei cani di Lady Gaga. Lo scorso febbraio, Ryan Fisher, il dogsitter della cantante fu aggredito e sparato da un manipolo di malviventi che, stando a quanto riferito dalla polizia di Los Angeles, avrebbero architettato il rapimento conoscendo il pregio dei bulldog francesi in possesso della cantante. Tre delle persone arrestate sono state accusate di tentato omicidio, gli altri due invece di complicità nello stesso reato.
A cura di Ilaria Costabile
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Lo scorso febbraio il rapimento dei cani di Lady Gaga, dei pregiatissimi bulldog francesi, aveva destato parecchio scalpore, in quanto la vicenda si rivelò particolarmente violenta con una sparatoria ai danni di Ryan Fisher, il ragazzo che aveva il compito di occuparsi degli amati animali della cantante. Cinque persone sono state arrestate per il loro presunto coinvolgimento, tre di loro tra i 18 e i 27 anni che sono stati accusati di tentato omicidio e due, tra i 40 e i 50 anni che sono, invece, ritenuti complici dell'accaduto.

L'arresto dei rapitori

Stando a quanto riferisce la polizia americana, i rapitori non avrebbero preso di mira Fisher in quanto proprietario degli animali, ma erano a conoscenza del grande valore dei bulldog della cantante e per questa ragione avevano intenzione di rubarli. Tra gli elementi che accerterebbero un coinvolgimento delle cinque persone arrestate, c'è il legame di parentela che intercorre tra la donna che ha consegnato gli animali alla polizia, dopo la lauta ricompensa offerta da Lady Gaga. Costei, infatti, sarebbe legata al padre di uno dei rapitori.

Il dogsitter di LadyGaga gravemente ferito

Una notizia in seguito alla quale anche Ryan Fisher, il giovane dogsitter della diva, potrà ritenersi soddisfatto. Durante l'aggressione, infatti, il 31enne era stato non solo malmenato, ma i rapitori lo avevano anche sparato. Come ha raccontato lui stesso in un lungo post pubblicato sul suo account Instagram, in seguito alla sparatoria ha rischiato di perdere un polmone, tanto è vero che la sua permanenza in ospedale è durata più di un mese, dal momento che nonostante le cure non riusciva a riprendersi a sufficienza da poter tornare a casa. Dopo un delicatissimo intervento, però, Fisher è riuscito a rimettersi in sesto, seppur con molta fatica, e ha potuto abbandonare la clinica in cui era ricoverato.

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