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Valentino Rossi sugli scontri a Londra: “Sono con i manifestanti”

Sugli scontri tra polizia e manifestanti in Gran Bretagna, si è espresso Valentino Rossi, campione di motociclismo, che ha condannato l’atteggiamento delle forze dell’ordine rispetto al trattamento riservato ai rivoltosi.
A cura di Stefania Rocco
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Valentino Rossi

La linea dura di Cameron, che ha consentito alla Gran Bretagna di vivere la prima notte tranquilla dagli inizi degli scontri che stanno mettendo a ferro e fuoco la città di Londra, sta cominciando a dare i primi frutti sebbene ciò che è accaduto negli ultimi giorni sia per molti versi impensabile. Valentino Rossi, campione di moto Gp, ha rilasciato un’intervista a tutto tondo a La Stampa, all’interno della quale alcune sue affermazioni, se decontestualizzate, potrebbero risultare quantomeno forti.

Interrogato su quanto sta accadendo a Londra – il campione vive nella capitale della Gran Bretagna da diversi anni – ha dichiarato di appoggiare completamente i contestatori, schierandosi in maniera anche piuttosto scomoda nella terribile vicenda che ha già provocato ben 5 vittime ( tre morti a Birmingham, uno a Ealing – un uomo di 68 anni ucciso da alcuni rivoltosi nel tentativo di difendere il suo quartiere – e il primo a Croydon).

LE PAROLE DI ROSSI SUL CAOS DI LONDRA: Valentino, interrogato da La Stampa che gli ha chiesto impressioni sull’effetto che gli avrebbe provocato la sua città in preda ai manifestanti, ha dichiarato:

Sono d’accordo con i contestatori. La polizia dovrebbe dare una mano e risolvere i problemi, non mettersi a menare la gente e uccidere dei ragazzi. Se questo casino ha raggiunto una tale portata, forse il perché risiede proprio nel comportamento delle forze dell’ordine.

Il fidanzato di Marwa Klebi, dunque, ha le idee ben chiare rispetto a quanto sta accadendo nel mondo. Il fatto che lo stesso atteggiamento della polizia avesse originato quanto sta accadendo oggi, ha provocato la sua rabbia oltre a quella di milioni di persone in tutto il mondo.

 Londra

Nemmeno l’atteggiamento violento di buona parte dei manifestanti, però, può essere tollerato, non se questo porta a morti assurde come quella di Richard Mannington Bowes, 68 anni, morto per aver cercato di difendere la sua casa dai saccheggiatori. In una situazione di questo tipo risulta difficile schierarsi da una parte o dall’altra, soprattutto considerando il costo in termini umani legato a tali discussioni. Rossi, con la consueta chiarezza d’idee, lo ha fatto sebbene il rischio che le sue parole possano essere strumentalizzate sia sempre alto.

Valentino si riferiva certamente all’episodio che, il 4 agosto scorso, portò alla morte del 29enne Mark Duggan, ucciso dalla polizia dopo essere stato sottoposto a fermo. E’ su quello che basa la pesante condanna alle forze dell’ordine, la stessa che sta all’origine e spiega, almeno in parte, quanto accaduto in Gran Bretagna. Le frange di estremisti e saccheggiatori sono un caso a parte.

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