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William e la paternità: “Devo comprare i pannolini mentre torno a casa”

A due settimane dall’arrivo di George Alexander Louis, ecco la prima uscita pubblica da neo papà per il principe William, in occasione della Audi Polo Challenge nella cittadina di Ascot. Durante le interviste con i giornalisti ha rivelato le gioie della paternità.
A cura di Simona Saviano
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William e George (Foto Splash)
William e George (Foto Splash)

Dalla nascita del Royal Baby la coppia reale si è rifugiata in campagna, dove hanno intenzione di crescere il pargolo, nella tenuta dei Middleton: mentre la neo mamma si gode le gioie della maternità in totale libertà e lontana dalle luci della città e dai paparazzi, al Principe William "tocca" il gravoso compito di tener fede agli impegni pubblici. A due settimane dall'arrivo di George Alexander Louis, ecco la prima uscita da neo papà, in occasione della Audi Polo Challenge nella cittadina di Ascot: con lui anche lo zio Henry, a cui sarà con tutta probabilità dedicato il nome di un futuro royal baby bis. I due hanno partecipato ad una competizione di polo ma, stando alle dichiarazioni di Will ai giornalisti presenti, da parte sua non c'era molta concentrazione visto che aveva la mente altrove.

Come tutti i neo genitori, anche William è totalmente assorbito dal nuovo arrivo e ha raccontato le gioie della paternità ai giornalisti presenti, dichiarando di essere nella cosiddetta "modalità bebè". Ha infatti raccontato, divertito:

E' un'ottima cosa uscire ogni tanto di casa. Durante la partita ero in "modalità bebè": pensavo ai pannolini e che non sono della zona, dovrei comprare delle cose tornando a casa.

William ad Ascot
William alla sua prima uscita pubblica da neo papà (Foto Splash)

Il 31 enne ha tenuto tutti i giornalisti incollati alle sue divertenti dichiarazioni ed è sembrato davvero al settimo cielo. Nonostante fosse assorbito al pensiero di George, durante la partita ha messo a segno un punto per la sua squadra e subito dopo il match ha ricevuto in regalo una mazza da polo in miniatura per il bebè, che, come racconta: "Adora muoversi un sacco, si dimena tantissimo e ci stringe le dita".

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