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Don Mazzi: “Basta parlare di Fabrizio Corona, più lo facciamo e più idolatra se stesso”

Il fondatore della comunità Exodus è convinto che solo “l’oblio mediatico” possa salvare Fabrizio Corona. Don Mazzi, inoltre, ritiene che avvocati e magistrati abbiano sbagliato a concedere l’affidamento ai servizi sociali. A suo dire, la comunità era il posto più appropriato e sicuro per l’ex re dei paparazzi.
A cura di D.S.
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Il 10 ottobre, Fabrizio Corona è tornato in carcere. Tra i volti noti che nei mesi scorsi si erano schierati al suo fianco, c'era anche Don Mazzi.  Il sacerdote aveva accolto il quarantaduenne nella sua comunità. Intervistato dal settimanale ‘Vero', ha sottolineato come Corona fosse cambiato nel periodo trascorso con lui:

"È rimasto con noi quattro mesi. Si comportava normalmente, meglio di tanti altri. Seguiva le regole senza difficoltà. Io e don Antonio Loi pensavamo di averlo convinto a fare un serio lavoro di rieducazione. Poi è riuscito a tornare sul territorio e ora vediamo come è finita. Per persone come lui, abbiamo bisogno di progettare percorsi alternativi al carcere".

Don Mazzi, che continua a sostenere che Fabrizio Corona necessiti di cure, ritiene che l'unica speranza per l'ex re dei paparazzi risieda nell'oblio mediatico: "C'è speranza per Corona se smettiamo di parlarne. Più lo facciamo e più aumenta la sua idolatria verso se stesso. I casi come il suo si risolvono con seri percorsi di riabilitazione. Io avevo chiesto di tenerlo in comunità per poter smontare piano piano l'idolo che aveva fatto di se stesso ma ci voleva del tempo. Avvocati e magistrati hanno fatto sì che lui tornasse sul territorio, con l'affidamento ai servizi sociali. Avrebbe dovuto continuare quel percorso riabilitativo con noi. […] Non so se lo andrò a trovare, del Corona di oggi non voglio parlare. Se mi sento in colpa? Tutti sbagliamo, quando succedono queste cose ognuno si batte il petto, ma come in tutti i casi c'è chi sbaglia di meno e chi sbaglia di più. Adesso, insieme, cerchiamo di riflettere e di tornare al silenzio. Per lui, servirebbe l'oblio mediatico. Io ho preso a cuore il caso di Corona ma altri hanno deciso diversamente".

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