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Acqua di Chiara Ferragni, Fedez attacca il Codacons: “Cercate facili consensi”

Il rapper difende sua moglie scagliandosi contro il Codacons, reo a quanto pare di aver preso posizione contraria alla costosa acqua griffata Ferragni, senza rendersi conto che sul mercato esistano prodotti analoghi ma ben più costosti: “Dov’eravate fino ad ora? Forse vi interessa solo cavalcare facili consensi?”.
A cura di Andrea Parrella
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Il caso dell'acqua di Chiara Ferragni è stato tra i più discussi di queste ultime ore. Come noto, ha destato un certo stupore la reazione dell'opinione pubblica alla notizia di una edizione speciale e limitata dell'acqua Evian con marchio esclusivamente dedicato alla oramai ex fashion blogger, imprenditrice di grande successo a livello internazionale. La ragione? Il prezzo, ritenuto troppo alto per una bottiglia d'acqua: 8 euro al pubblico.

Fedez dalla parte di Chiara Ferragni

A difendere a spada tratta la moglie dalle polemiche scaturite è stato Fedez. Il rapper, direttamente da Los Angeles dove in questo momento tutta la famiglia si trova per impegni di lavoro, ha dato sfogo al suo fastidio attraverso un mezzo che utilizza continuamente, quello delle storie Instagram. E oltre a stigmatizzare le critiche rivolte alla Ferragni scherzandoci su, con l'invenzione della banana griffata da 25 euro, si è scagliato contro il Codacons, l'associazione che agisce in difesa dei consumatori, colpevole a suo dire di essersi inserito nella questione per cavalcare facili consensi. In una delle sue storie Instagram il rapper mostra infatti come esistano marchi di acqua ben più costosi della Evian targata Ferragni, con bottiglie che arrivano a costare addirittura 300 euro:

Finché si scherza va bene – dice Fedez – ma poi arriva il Codacons, indignato per il costo dell'acqua di Chiara Ferragni. Ma il Codacons come vigila, tramite le tendenze di Twitter? Esiste anche un'acqua da 330 euro, dov'era stato fino ad ora il presidente del Codacons? Perché si scandalizza solo adesso? Per cavalcare facili consensi per caso?

Una interrogazione parlamentare

Intanto la vicenda ha raggiunto i palazzi delle istituzioni, con una interrogazione parlamentare presentata dal senatore di Fratelli d'Italia Giampietro Maffoni ai ministri dell'Ambiente e dell'Istruzione nell'ambito della quale, partendo da una stima sulle risorse idriche del pianeta e le difficoltà che in tanti hanno ad avere accesso all'acqua, si lega alla questione Ferragni così: "Premetto che nel libero mercato l'abilità imprenditoriale di un individuo si premia da sola, e se vi è qualcuno che sente la necessità di spendere 72,50 euro per una confezione da 12 bottiglie, non vi è nulla di illecito. Mi chiedo per – aggiunge il senatore di Fratelli d'Italia – se non sia il caso che una donna che ha il potere di influenzare milioni di giovani che la seguono sui social (15,2 milioni solo su Instagram) non possa rivedere i suoi investimenti in un'ottica diversa".

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