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Adele vince la causa contro i paparazzi: “Nessuno fotografi mio figlio”

La cantante ha vinto la causa intentata contro Corbis Images. Alcuni paparazzi hanno immortalato il piccolo Angelo Adkins, che ha solo un anno, durante i momenti salienti della sua crescita. Le foto erano state vendute a diversi tabloid. Adele si è aggiudicata una cifra a cinque zeri e la promessa che le immagini verranno distrutte.
A cura di Daniela Seclì
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L'invasione della privacy è qualcosa a cui i personaggi noti dovrebbero essere ormai abituati. Una sorta di rovescio della medaglia della celebrità. Adele, però, non ci sta. La cantante ha iniziato una vera e propria guerra contro i paparazzi che osano intromettersi nella sua vita privata.

Adele ha fatto causa a Corbis Images

A giugno e novembre dello scorso anno, alcuni paparazzi dell'agenzia fotografica, scattarono delle foto al piccolo Angelo Adkins, che ha solo un anno. Le immagini che ritraevano alcuni dei momenti salienti della crescita del bambino, finirono così su diversi tabloid inglesi, causando l'ira di mamma Adele. La cantante ha trascinato l'agenzia in tribunale. Secondo quanto riportato da AceShowbiz, Corbis Images ha accettato di pagare i danni all'artista. Si tratta di cifre a cinque zeri. Inoltre, le foto verranno distrutte e mai più riutilizzate.

"Nostro figlio non è una proprietà pubblica"

L'avvocato Jenny Afia, che ha rappresentato Adele e suo marito, ha spiegato in tribunale che i suoi assistiti "non vogliono che il loro bambino diventi una proprietà pubblica". Poi ha aggiunto:

"È una questione di profonda tristezza che molti dei suoi più importanti momenti di vita, come la sua prima gita e il suo primo viaggio con gli altri bambini, siano stati fotografati e pubblicati in tutto il mondo esplicitamente contro la volontà della sua famiglia. Quelle immagini sono state scattate nel privato, in momenti ricreativi non legati ad impegni professionali e pubblici. Foto che rappresentano una chiara violazione del diritto di privacy della mia cliente."

Ha chiarito, infine, la visione dei genitori del piccolo:

"Il punto di vista dei genitori è che le immagini appartenevano a momenti di routine della famiglia, occasioni in cui i paparazzi non hanno il diritto di intromettersi o approfittare per mettere in archivio delle foto da usare dopo. […] Continueranno a fare tutto ciò che possono per proteggere i diritti di Angelo, in relazione ai paparazzi, incluso prendere dei provvedimenti legali quando necessario. Continueranno anche a lottare per migliorare le leggi che riguardano i paparazzi e le foto scattate ai bambini."

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