Al Bano: “Quante pugnalate alle spalle ho preso, ma così ho imparato a vivere”
Nonostante la sua carriera musicale sia iniziata quasi cinquant'anni fa, Al Bano è ancora una delle figure più importanti del mondo dello spettacolo italiano. Non è un caso che la sua recente reunion artistica con Romina Power, sua compagna di vita per tanti anni, è stato un vero e proprio evento, atteso da milioni di italiani. Probabilmente, la coppia tornerà a cantare addirittura sul palco di Sanremo 2015 e, nell'attesa, l'artista di Cellino San Marco, ha raccontato al settimanale "Vero" quanto siano stati difficili gli inizi del suo lungo percorso nel mondo discografico.
Sapevo che il successo mi avrebbe spalancato le porte su un nuovo mondo. Su una realtà, però, che si è rivelata anche piena di trappole e tentazioni e, non a caso, non sono mancate alcune "pugnalate" alle spalle. Ma se non impari a vivere, che cosa vivi a fare?
Al Bano, nato Albano Carrisi, è migrato a Milano dalla Puglia quando aveva soltanto diciassette anni, alla ricerca del successo. Ma la gavetta è stata lunga e faticosa, e oltre alle difficoltà e alle "pugnalate alle spalle", il prezzo per ottenere la notorietà ha compreso anche anni di solitudine.
Oltre al calore della mia famiglia, mi mancavano le Feste, il Natale da trascorrere con loro. In quegli anni ne ho passati alcuni da solo o con qualche amico. Il peso della solitudine si faceva sentire. I miei genitori speravano cambiassi idea e tornassi a casa. Io, al contrario, non vedevo l'ora di dimostrare loro con i fatti che la mia era stata la scelta migliore che potessi fare. E così è stato. La mia partenza in un certo senso era preannunciata. Ho voluto inseguire i miei sogni, cercando di non rimanere prigioniero degli affetti. Ho avuto coraggio.
Oggi, Al Bano si gode i meritati successi della sua longeva carriera e non resta mai troppo lontano dalla nativa Cellino San Marco, dove ha scelto di trascorrere le vacanze di Natale con Loredana Lecciso e i figli. Ma restano impressi nella memoria i tanti sacrifici fatti in gioventù, compreso l'accettare i lavori più svariati, dal mestiere di operaio a quello di cameriere:
Ho fatto tanti sacrifici, ma la mia determinazione e il desiderio di farcela sono stati più forti e stimolanti di qualsiasi avversità o disagio. Lavoravo giorno e notte. Ho fatto qualsiasi mestiere e sempre con grande dignità.