Al Grande Fratello dopo 12 anni si è rotto qualcosa
Metafore con tutto il sistema Paese e con il naufragio della Costa Concordia evitiamo di farne perchè sarebbe troppo facile. Ma quello che ci ha mostrato ieri il Grande Fratello 12 è probabilmente la faccia peggiore dell'Italia intera, la somma totale di anni e anni di politica televisiva spazzatura che dall'intrattenimento è passata alla vergogna, al ritmo di un lungo spot pubblicitario.
Ha fatto pietà vedere Rudolf dire che il Grande Fratello è finto, perchè significa che gli autori quest'anno le hanno provate tutte pur di dare al pubblico quel morboso interesse che, edizione dopo edizione, aveva irrimediabilmente perso. Significa che oltre al fondo, già abbondantemente toccato, c'era qualcos'altro di ancora più riprovevole da mettere in campo.
Per fortuna la dignità umana ha un limite, la rabbia di Rudolf ed Amedeo e l'imbarazzo di Alessia Marcuzzi nel cercare di gestire una situazione irrimediabilmente scivolata di mano ne sono la prova. Come se non bastasse, Alfonso Signorini su Twitter rivela che durante un fuori onda i due ex concorrenti Filippo Pongiluppi e Mirko D'Arpa sono venuti alle mani. Non erano amici all'interno della casa, non lo sono stati nemmeno fuori.
Adesso non serve un mago per capire che, dopo dodici edizioni di questo reality volgare, ipocrita e finto, appunto, è venuto il momento anche per i pubblicitari di spendere i propri investimenti altrove. Mentre il pubblico televisivo ha capito da un pezzo come spendere diversamente il proprio tempo, gli autori arrancano e le provano tutte, con ogni mezzo, quasi a voler dire: "Guarda, ti mostro le lacrime di una storia finita malissimo, guarda, ti mostro un uomo e una donna rovinati, guarda, ti è sempre piaciuto, perchè adesso non guardi?". Dodici edizioni di nulla cosmico (fatta eccezione per la viva curiosità suscitata ai tempi del buon Pietro Taricone e di Cristina Plevani), dodici edizioni di esempi di vita pessimi, dodici edizioni che hanno creato questo marasma sociale dove tutti rivendicano il diritto di avere una vita da celebrità.
Andy Warhol nel 1968 disse che nel futuro ognuno di noi sarebbe stato famoso per 15 minuti, non di più. Giusto il tempo che ha avuto Rudolf ieri prima di uscire. Il tempo che ha avuto la Marcuzzi per replicare. Il tempo che ha avuto Signorini per predicare. Il tempo che hanno avuto i concorrenti a sbuffare. Ma soprattutto il tempo che hanno avuto a disposizione i telespettatori per capire che qualcosa, improvvisamente, si è rotto e che la voglia di fama non ha retto di fronte al fascino della vita reale. Ieri sera sì che abbiamo assistito ad un reality!