Alessandra Amoroso si difende: “Trattata in maniera ingiusta”
Stanca di essere additata come l’ingrata di turno, Alessandra Amoroso spiega le motivazioni che, una sera di qualche settimana fa, la portarono a discutere animatamente con la madre di una sua fan. La donna accusò la Amoroso di essersi montata la testa solo perché, al termine di un concerto e di una cena al ristorante, la ragazza si rifiutò di tornare a firmare nuovi autografi. Oggi, dopo la condanna di Alfonso Signorini che ha pubblicamente ammesso di non averne apprezzato l’atteggiamento di superiorità, Sandrina torna a difendersi e lo fa in un’intervista rilasciata a DiPiù nella quale spiega le motivazioni che, quel giorno, la portarono a comportarsi in quel modo, sollevando su di sé il biasimo di un gruppo – peraltro abbastanza ristretto – di fan.
Le parole di Alessandra: “Non sono un robot”
La vicenda ormai è nota. Lo scontro tra la Amoroso e i fan è stato così ampiamente dibattuto da diventare logorante sebbene, a distanza di diverso tempo, ci sia ancora chi continua a biasimare la ragazza per il suo presunto atteggiamento scorretto. Alessandra, regina dei Wind Music Awards nel 2011, ha cercato di difendersi come ha potuto, prima sulla sua pagina Facebook e, in seguito, durante i suoi concerti più recenti quando, tornando sull’accaduto, ha voluto esprimere la sua opinione sulle polemiche che l’hanno investita. Oggi, con la speranza che il risentimento si affievolisca, spiega che:
C’erano una ventina di persone fuori che gridavano il mio nome ma io ero esausta e non mi sono fermata a firmare gli autografi. Così una volta in macchina ho sentito ‘buuu’, allora sono scesa e ho urlato a una signora che io non me lo merito. Alle tre di notte, all’uscita da un ristorante, non ce l’ho fatta a firmare qualche autografo. Sono stata contestata in modo esagerato e ho reagito con troppo impeto. Poi su internet è montata la polemica contro di me. Io però vorrei essere capita, soprattutto da chi dice di volermi bene, non sono un robot che non prova stanchezza, sono una persona. Ho saputo che le mie urla avrebbero spaventato una bambina e di questo mi dispiace da morire. Sono una persona molto sensibile, e anche se gli altri credono che io sia una privilegiata, io sento la responsabilità di quelli che lavorano con me. E poi c’è la stanchezza fisica, da questa primavera non mi sono mai fermata.
In effetti, la Amoroso ha ragione. Come tutti, anche lei è una persona e, a concerto terminato e considerata la disponibilità che ha sempre dimostrato verso i fan, le si sarebbero potuti accordare pochi momenti di tranquillità. Già in passato, un malore la costrinse ad annullare alcuni concerti e furono proprio i suoi fan a spiegare il malessere dell’artista con il troppo lavoro. L’esperienza le ha quindi insegnato a rilassarsi e a godersi gli aspetti migliori della sua carriera. E se ancora c’è qualcuno a cui va di contestarla, poco male. Dietro l’angolo, ce ne saranno almeno altri mille a sollevarle il morale.