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Alessia Macari e Francesca Brambilla e le offese sessiste su Facebook, lei cancella tutto

Una foto di Alessia Macari e Francesca Brambilla, postata sul profilo ufficiale Facebook della bella ciociara vincitrice del Grande Fratello Vip, ha scatenato una serie di commenti sessisti e riprovevoli che hanno costretto la soubrette a cancellare la sua pubblicazione.
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"Che vulvona!", "Che tope", "Meritate solo secchiate di…". E via così, con quanto di più triste, becero e orribile, tutto quello che si può trovare sulla bacheca di Alessia Macari, la simpatica e bellissima ciociara di "Avanti un Altro" che ha vinto la prima edizione del Grande Fratello Vip, è difficile da catalogare per quanto faccia spavento. La ragazza mette in mostra quelle che sono le sue grazie, come qualsiasi donna di spettacolo, e lo fa insieme alla biondissima collega Francesca Brambilla. L'effetto è stupefacente tra like e commenti ma anche indesiderato, di quelli che crea ai ragazzi sui social network un "allupamento" alla Jim Carrey in "The Mask", che è finito per diventare davvero fuori gusto e fuori luogo.

Troppo spesso il mondo dei social network diventa solo un'accozzaglia di meschinità e dispiace vedere il personaggio di Alessia Macari messo nel mezzo solo perché ha una fisicità – senza alcun dubbio – imponente e che non passa inosservata. Non basta certo questo e non c'è nessun metro possibile per cui un comportamento vigliacco del genere, possa passare in maniera liscia e senza prendere provvedimenti. Provvedimenti che mi auguro la Macari abbia preso, provvedimenti che tutti dovremmo prendere, preoccupandoci almeno di segnalare agli amministratori comportamenti scorretti nel mondo dei social. Nella gallery a fondo pezzo, abbiamo isolato i commenti "peggiori" censurando nomi e cognomi e, mentre vi scriviamo, la pagina Facebook di Alessia Macari ha provveduto a cancellare lo spettacolo indegno, che prima, era lì senza nessun filtro.

Sembra ancora lunga la strada per un'educazione all'uso dei social network, non si riesce ancora a capire che sì, quello che scriviamo è proprio uguale quello che diciamo, è il nostro pensiero. E ad ogni nostro pensiero corrisponde un'azione e ogni azione è passibile di denuncia. È un aspetto che si fa ancora fatica a considerare, è il fenomeno dei ‘leoni da tastiera', più volte denunciato in più sedi da autorevoli esponenti nella lotta alle discriminazioni sociali, soprattutto le associazioni femministe che si battono contro la violenza nel mondo della donne, sia essa fisica o verbale.

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