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Ambra Angiolini: “Mia figlia ha placato la mia bulimia. Allegri? Se la Juventus perde non lo chiamo”

Intervistata dalla trasmissione radiofonica ‘I Lunatici’, Ambra Angiolini è tornata a parlare della sua lotta contro la bulimia e quella fame d’amore che è stata placata dalla nascita della figlia Jolanda. Inoltre, ha rivelato un retroscena sul suo rapporto con Massimiliano Allegri. Ecco cosa fa quando una partita della Juventus non va per il verso giusto.
A cura di Daniela Seclì
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Ambra Angiolini si è raccontata ai microfoni del programma di RaiRadio2 ‘I Lunatici'. L'attrice, che ha mosso i primi passi in tv nel programma di Gianni Boncompagni ‘Non è la Rai', ha parlato della sua lotta contro la bulimia. Inoltre, ha svelato il suo modo di stare vicina a Massimiliano Allegri dopo una partita della Juventus.

La bulimia è fame d'amore

Ambra Angiolini è tornata con la mente a quando ha sofferto di bulimia. L'attrice ha spiegato che "un po' si resta bulimici tutta la vita" perché la bulimia non è altro che un fortissimo desiderio di essere amati. Così ha svelato che è stata la nascita della figlia Jolanda a colmare quel vuoto che ancora avvertiva e a placare per sempre la sua fame d'amore:

"La bulimia è una malattia che ancora non è così riconosciuta come tale. Mangiare tanto o non mangiare proprio non è un capriccio. Riuscii ad uscirne grazie alla radio, perché di notte una volta feci tutta una puntata su questo tema. Il cibo è la cosa più facile da trovare, riempie un vuoto. Un po’ si resta bulimici tutta la vita. La bulimia vuol dire anche amare tantissimo, desiderare tanto di essere amata. L’atteggiamento un po’ bisogna coccolarlo, perché ti resta addosso. Se lo accetti non diventa malattia. Quando sono rimasta incinta di mia figlia Jolanda la fame d’amore si è finalmente placata".

Ambra Angiolini, Massimiliano Allegri e la Juventus

Ambra Angiolini ha anche parlato del suo rapporto con Massimiliano Allegri. L'attrice ha dichiarato di sapere bene quanto l'allenatore prenda sul serio il suo lavoro. Così, quando una partita non va per il verso giusto, Ambra preferisce non farsi sentire per 48 ore, in modo da dargli il tempo di metabolizzare la sconfitta:

"Qual è la regola per placarlo quando perde una partita? Io mi accorgo delle situazioni. Non vado mai allo stadio, ho delle cose scaramantiche, poi mi aiuta il fatto di vivere a Brescia, non ho subito il risultato diretto. Quando esce dallo stadio va a casa, va con i suoi amici, aspetto 48 ore. È un uomo molto serio sul lavoro, torna sempre con la squadra, segue tutte le sue regole. Le rispetto e intanto aspetto. So che tornerà".

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