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Anna Tatangelo: “Ho sempre avuto 30 anni. Anche quando ne avevo 15. Sono nata 30enne”

La vita accelerata di Anna Tatangelo non affonda le sue radici nell’educazione che le è stata impartita. “Mia sorella, a 28 anni, doveva tornare a casa a mezzanotte e mezza” confessa la cantante, raccontando gli anni dell’adolescenza vissuti all’interno di un nucleo familiare scandito da regole precise.
A cura di Stefania Rocco
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Sono stati scanditi da regole precise, severe, gli anni più intensi dell’adolescenza, e non solo, di Anna Tatangelo. Uscita di casa quando era giovanissima per inseguire la passione per la musica, la cantante e compagna di Gigi D’Alessio confessa al settimanale Grazia quella serie di regole schematiche cui è stata costretta a sottostare da ragazzina. È stata una famiglia ricca d’amore quella di Anna, ma la cui vita veniva cadenzata da regole e ritmi di vita precisi. “Ho sempre avuto 30 anni. Anche quando ne avevo 15. Sono nata 30enne” così si forma la Ragazza di periferia. A condividere quella condizione era chi le viveva accanto: “La mia famiglia è sempre stata piena di regole. Mia sorella, a 28 anni, se usciva, poteva rientrare al massimo a mezzanotte e mezza. Io non sono mai andata in gita con la scuola”. Eppure va bene così: “Quelle regole me le sono ritrovate sulla pelle. Le apprezzo soprattutto adesso che ho un figlio”.

Senza Gigi, lo scoglio di dormire da sola

Il periodo traumatico della sua vita, quel trasloco diventato mediatico, la vita a due con solo il figlio Andrea, hanno insegnato ad Anna a bastarsi. Protetta prima dai genitori e dopo dal compagno di vita di diversi anni più grande, forse non aveva sperimentato fino ad allora la necessità di dover fare da sola. “Ho capito che la solitudine aiuta, non è sempre una brutta parola. Ho anche superato la paura di dormire da sola”: è la conquista che la tempesta le ha lasciato, arrivata quando era già diventata più adulta di quanto la sua carta d'identità racconti.

La Tatangelo che vive nel presente

A convincerla della necessità di staccarsi, di provare a camminare da sola, una serie di divergenze all’apparenza inconciliabili: un matrimonio, il secondo figlio che non è mai arrivato, la complessità di viversi nell’intimità di una coppia. Quella crisi superata con l’uomo che è ancora il suo compagno di vita le ha insegnato la lezione più importante:

Che bisogna vivere giorno per giorno. Anche sul lavoro. Prima mi criticavo in continuazione, oggi appena partono le note e canto, me la godo.

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