Antonella Mosetti, il dramma dell’aborto: “Ero incinta di Aldo Montano”
La bellissima Antonella Mosetti ha ritrovato il sorriso grazie a Matteo Guazzo, calciatore 31 enne della Salernitana che gode dell'appellativo di "principe". Con lui la showgirl romana è tornata a vivere dopo la rottura con Aldo Montano che, come racconta a DiPiù, è stata davvero traumatica, nonostante sia stata lei a lasciare lo schermidore. Al settimanale ha confidato anche alcuni dettagli intimi della sua lunga relazione con Aldo, compreso il dramma di un aborto vissuto quattro anni fa:
Grazie a Matteo ho ritrovato il sorriso dopo mesi di inferno. Anche se sono stata io a lasciare Montano, infatti, la fine della nostra storia mi ha fatto soffrire moltissimo. Avevamo progetti, desideri e priorità diversi lui ha sempre messo al primo posto la carriera, mentre io volevo costruire una famiglia. In realtà, quattro anni fa, il mio sogno stava per diventare realtà: infatti ero rimasta incinta, ma al quarto mese di gravidanza ho perso il bambino. È stato un dolore atroce, e in quei momenti terribili avrei avuto bisogno di qualcuno che mi stesse vicino, mi confortasse e mi dicesse: "Amore, coraggio, tra un po' ci riproveremo". Invece questo mi è mancato. Già allora, dentro di me, sentivo che nel rapporto con Aldo c'era qualcosa che non andava, ma lo amavo così tanto che ho fatto finta di niente e sono andata avanti. Ma è stato un errore, perché le cose sono peggiorate.
"Quando avevo bisogno di Aldo lui non c'era"– Antonella Mosetti, diventata una vera bad girl dopo l'addio a Montano, ha raccontato di essersi sentita, senza esserlo, a tutti gli effetti una moglie, rinunciando alla propria carriera per mettere al primo posto il suo compagno Aldo Montano:
Mi sono ritrovata ad avere tutte le incombenze e tutti i doveri di una moglie senza esserlo. Aldo e io vivevamo insieme, con mia figlia Asia, e per stargli accanto ho fatto tanti sacrifici: l'ho seguito nelle gare, ho cercato di sostenerlo nei momenti duri della sua carriera, mettendo anche da parte il mio lavoro e rinunciando a tante opportunità. Sono cose che non rinnego, perché le ho fatte spontaneamente. Piano piano, però, mi sono resa conto che i sacrifici li facevo solo io e che quando avevo bisogno di Aldo lui non c'era.