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Arbore ricorda Mariangela Melato: “L’ho amata fino all’ultimo, ingiusto si sia ammalata”

Renzo Arbore ricorda la sua Mariangela Melato, morta nel 2013 a 71 anni: “Era speciale, e non lo dico perché l’ho amata fino all’ultimo. Talmente ingiusto che si sia ammalata che mi sento colpevole di stare bene”.
A cura di Stefania Rocco
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Nel corso di un’intervista rilasciata a “Repubblica”, Renzo Arbore ricorda il grande amore con Mariangela Melato, sua compagna storica morta nel 2013 a 71 anni:

Non è facile raccontare Mariangela. Era una persona speciale. E non lo dico perché l'ho amata fino all'ultimo. Era ricca di grazia, ha saputo perfino morire con grazia. Eravamo come due anime sintonizzate sulla stessa lunghezza d'onda. E anche nel lungo periodo della separazione non è venuto meno un legame magico. Io giravo per il mondo e dicevo: questo piacerebbe a Mariangela, lo compro per lei. E Mariangela faceva lo stesso con me. Una complicità inimmaginabile. Poi ci siamo ritrovati.

Il cantautore racconta come iniziò la loro storia d’amore:

Una serata al teatro Sistina, al principio degli anni Settanta. Tra tante signore cotonate, spuntò un ciuffo di capelli bicolore, un volto bistrato e due occhi grandi come fari. Il suo tratto esistenzialista mi colpì così tanto che riuscii a vincere la mia naturale timidezza e la invitai a una festa musicale a casa mia. Bastarono i primi passi di danza accennati da Mariangela per rimanere stregato: ballava come una nera. Così nacque un amore formidabile che si suggellò qualche giorno dopo. Una serata molto tranquilla a casa di Agostina Belli, alla fine della quale ci ritrovammo seduti a terra: io impunemente misi una chitarra nelle mani di Lucio Battisti, che cantò un brano ancora inedito: Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi. Sembrava scritta per noi. Ci guardammo a lungo, poi una stretta di mano che diceva tutto. Cominciò così.

La separazione arrivò nel 1981, ma il loro legame non si è mai spezzato:

Nell'81 Mariangela partì per lavoro per gli Stati Uniti. Restammo lontani per un anno e mezzo. E pian piano vennero meno la complicità, il divertimento. Forse sentivamo anche di avere la vita davanti, il grande successo doveva ancora arrivare. E stupidamente decidemmo di lasciarci. Sempre con il sorriso. So bene che ha sofferto senza farmelo pesare. Così come non è mai venuta da lei una parola sgradevole nei miei confronti. La verità è che Mariangela era una persona superiore, nobile nel senso vero del termine. Mi ha fatto crescere, insegnandomi il rigore e la fatica. Sotto sotto Mariangela avrebbe voluto una vita normale, un amore solido, un matrimonio, ma lei l'ha negato fino alla fine. Un'amica ci provocava anche nell'ultimo periodo. “Renzo sposeresti Mariangela?”. “Subito!”, dicevo io. E lei: “Noo, mai…”.

Renzo Arbore e la Melato si ritrovarono poco prima che lei si ammalasse:

È avvenuto in modo naturale, sempre con il sorriso. È stato come ritrovare la propria giovinezza, l'intimità dei primi tempi. Purtroppo poi è arrivata la malattia, un castigo che non si può giustificare. L’ha affrontata come un’eroina classica, sottoponendosi a ogni genere di tortura. E continuando a lavorare, anche in modo terapeutico. Ho trovato talmente ingiusta la sua malattia che mi sento colpevole di stare bene. E oggi che faccio teatro anche io con l'Orchestra Italiana, di fronte agli applausi penso che sia Mariangela a proteggermi da lassù.

La morte di Mariangela Melato

Mariangela Melato è morta l’11 gennaio del 2013 a Roma, dopo una lunga battaglia contro un tumore al pancreas. La sua malattia non le ha lasciato scampo. Quello con Renzo Arbore è stato un amore lungo 40 anni, importantissimo per entrambi. Distrutto dal dolore, il cantante si scagliò contro Don Walter Insero, officiante della cerimonia funebre dell’attrice, colpevole di non aver lasciato parlare Emma Bonino durante i funerali di Mariangela. Fu proprio l’attrice a chiedere che fosse la Bonino a ricordarla. Arbore, di fronte al permesso negato, si scagliò contro il sacerdote attraverso le pagine di Repubblica:

Mi hanno insegnato che se si mente a qualcuno, soprattutto in chiesa, si va all’inferno. Lo scriva che lo dice un Renzo Arbore, cattolico, apostolico, romano. In questo caso il prete non mi ha detto la verità: queste nuove regole non ci sono. Ho telefonato a Don Walter il giorno prima del funerale spiegando che sarebbe stata Emma Bonino, per espressa volontà della Melato, a ricordarla. Gli ho assicurato: non parlerà di politica, ma di Mariangela. In chiesa, però, è andato tutto in malora. Per don Walter Insero dovevano parlare "gli altri". Peccato non si sapesse chi fossero questi ‘altri'.

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