Benicio Del Toro: “Quando dicevano che ero alcolizzato, a Hollywood non mi chiamavano più”
Benicio Del Toro, il grande attore di origini portoricane presto nei nostri cinema con "Soldado", si è sbottonato a Vanity Fair raccontando di uno dei suoi periodi più bui in carriera In particolare, nel momento in cui sono girate voci sul suo presunto alcolismo, hanno cominciato a non chiamarlo più per nuovi progetti. Un periodo che adesso è abbondantemente alle spalle dati i successi in serie conquistati dall'attore.
L'intervista a Benicio Del Toro
A Vanity Fair, nel numero in edicola a partire dal 10 ottobre, Benicio Del Toro rivela che dopo "Paura e delirio a Las Vegas" di Terry Gilliam, un cult assoluto ma rivelatosi un fiasco al botteghino, per lui è iniziata una parabola discendente.
Dopo Paura e delirio a Las Vegas non ho trovato lavoro per un bel po’. In America fu un grandissimo flop. I casting director non mi ricevevano più. I registi non mi prendevano in considerazione. Parlavano solo di quanto io fossi ingrassato. In effetti, ero ingrassato per il film e non avevo ancora avuto il tempo per dimagrire. Dicevano anche che ero alcolizzato, confondendomi con il personaggio del film. (…) Ne ho sofferto, stupidamente. Ho dato troppa attenzione a questa storia. Del resto, la vita degli attori è davvero fragile, ci seppelliamo sotto una montagna di insicurezze per un lungo periodo.
Una vita sentimentale turbolenta
E dal 18 ottobre rivedremo Josh Brolin e Stefano Sollima in "Soldado", il sequel di "Sicario", diretto dal nostro Stefano Sollima: "Per la prima volta lavorava in un Paese che non è il suo, con attori che avevano anche già interpretato questi personaggi, e i produttori di Hollywood che gli stavano addosso. Non ha mai perso il suo aplomb". L'attore è anche noto per la sua relazione passata con Valeria Golino e per la sua vita sentimentale turbolenta. Ha una figlia di 6 anni nata dalla relazione con Kimberly Stewart, figlia di Rod. E ha un cuore d'oro, legatissimo alla famiglia e alla natia Puerto Rico: "Ci vado due o tre volte l'anno a trovare i parenti e quando arrivo lì, dopo qualche giorno sogno e penso di nuovo in spagnolo".