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Camihawke ha perso sua nonna Etta: “Si è ricongiunta a nonno Umberto, ora saranno felicissimi”

Sono giorni difficili per Camilla Boniardi, la nota influencer conosciuta con il nome di Camihawke, che proprio in queste ore ha dovuto dire addio a sua nonna Etta. Tramite un bellissimo messaggio su Instagram, la 29enne ha tratteggiato un ritratto della sua amata nonna, ricordando le sue movenze, le abitudini condivise, ma soprattutto l’amore per suo marito Umberto, con il quale finalmente si sarà ricongiunta dopo trent’anni di assenza.
A cura di Ilaria Costabile
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Sono giorni difficili questi per gli italiani, costretti a fare i conti con una situazione fuori dal comune, con la necessità di dover stare distanti, giorni in cui può accadere che si aggiunga altra sofferenza dovuta alla scomparsa di una persona cara. Ed è quanto accaduto a Camilla Boniardi, meglio conosciuta come Camihawke, tra le influencer più amate del web che proprio in queste ore ha dovuto dire addio a sua nonna Etta. Il suo è un messaggio che ripercorre la storia di una donna con la quale è cresciuta, un lungo pensiero che racconta di un amore ‘improsciugabile' e del dolore che provoca la distanza impossibile da accorciare.

Il ricordo della nonna Etta

Lo aveva accennato in alcune stories su Instagram che questi erano ‘giorni difficili', giorni in cui quel solito buonumore che l'ha resa un personaggio diverso dagli altri in cui si imbatte sui social, così solare, divertente, mai altezzosa, non riusciva a farle compagnia. Ed ecco che nella giornata di oggi, 16 aprile 2020, Camihawke decide di condividere con tutti coloro che la seguono quanto è accaduto in queste ultime ore, raccontando la storia di sua nonno Umberto e sua nonna, Etta, scomparsa nella notte:

Io, il nonno Umberto, non me lo ricordo proprio, o meglio mi ricordo solo quello che ho visto e sentito di lui negli anni: le fotografie, i filmati, i racconti di mamma.
È morto quando avevo due o tre anni, era ancora giovane, abituarsi alla sua assenza ha richiesto un duro sforzo quotidiano. La nonna Etta invece, sua moglie, ve la ricordate tutti, lo amava di un amore raro, improsciugabile dicevano tutti, un amore improsciugabile. Dopo la scomparsa del nonno è vissuta altri ventisette anni, un tempo infinito da passare senza l’amore della propria vita accanto, che però è stato riempito da otto nipoti che attraverso le generazione l’hanno amata come di più non si poteva fare. Io ho avuto la fortuna di essere una nipote della prima generazione, per molti anni ho goduto di tutto il suo tempo e con lei sono cresciuta, per noi fratelli era come una mamma, ma con più pane, più burro e più zucchero per merenda.

I nonni finalmente ritrovati

L'uso del tempo passato fa presagire quello che, dopo poche righe, sarebbe stato il cuore di questo lungo saluto che la 29enne ha voluto rivolgere alla sua amata nonna, descrivendola in tutti i suoi dettagli, quelle movenze, quelle abitudini che la rendevano unica. Ma, dopotutto, l'immagine che in questi istanti di dolorosa lontananza dalla sua famiglia può regalarle un sorriso è l'idea che, finalmente, dopo anni separati i suoi nonni si siano ritrovati:

La nonna Etta possedeva un’empatia fuori dal comune, piangeva spesso per persone che nemmeno conosceva, pregava tanto, era molto credente, rideva in modo sguaiato e contagioso, non sopportava le ingiustizie. In questi giorni di tragedia dentro la tragedia, di dolori che si sommano ai dolori, lei non c’è mica stata, non sapeva come aiutarci e ha detto adesso basta, questo è troppo. La nonna Etta ieri sera era stanca e ha deciso di tornare dal nonno Umberto.
Anche se la sua scomparsa aggiunge uno squarcio irreparabile ad una tela già gravemente lacerata, io comunque oggi anche se sono lontana dalla mia famiglia e da lei, guardo il cielo e mi dico: pensate che bello rivedersi dopo così tanto tempo, quasi trent’anni. Altro che due mesi di lockdown. Secondo me ora, la nonna Etta e il nonno Umberto, devono essere proprio felicissimi.

Io, il nonno Umberto, non me lo ricordo proprio, o meglio mi ricordo solo quello che ho visto e sentito di lui negli anni: le fotografie, i filmati, i racconti di mamma. È morto quando avevo due o tre anni, era ancora giovane, abituarsi alla sua assenza ha richiesto un duro sforzo quotidiano. La nonna Etta invece, sua moglie, ve la ricordate tutti, lo amava di un amore raro, improsciugabile dicevano tutti, un amore improsciugabile. Dopo la scomparsa del nonno è vissuta altri ventisette anni, un tempo infinito da passare senza l’amore della propria vita accanto, che peró è stato riempito da otto nipoti che attraverso le generazione l’hanno amata come di più non si poteva fare. Io ho avuto la fortuna di essere una nipote della prima generazione, per molti anni ho goduto di tutto il suo tempo e con lei sono cresciuta, per noi fratelli era come una mamma, ma con più pane, più burro e più zucchero per merenda. La nonna Etta possedeva un’empatia fuori dal comune, piangeva spesso per persone che nemmeno conosceva, pregava tanto, era molto credente, rideva in modo sguaiato e contagioso, non sopportava le ingiustizie. In questi giorni di tragedia dentro la tragedia, di dolori che si sommano ai dolori, lei non c’è mica stata, non sapeva come aiutarci e ha detto adesso basta, questo è troppo. La nonna Etta ieri sera era stanca e ha deciso di tornare dal nonno Umberto. Anche se la sua scomparsa aggiunge uno squarcio irreparabile ad una tela già gravemente lacerata, io comunque oggi anche se sono lontana dalla mia famiglia e da lei, guardo il cielo e mi dico: pensate che bello rivedersi dopo cosí tanto tempo, quasi trent’anni. Altro che due mesi di lockdown. Secondo me ora, la nonna Etta e il nonno Umberto, devono essere proprio felicissimi.

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