Che c’entra la ‘ndrangheta con il matrimonio di Pamela Prati
L’indagine di Fanpage.it circa la figura di Mark Caltagirone, della sua holding e del matrimonio con Pamela Prati prosegue. Abbiamo appurato e verificato che il sedicente “avvocato Donato” che ci ha telefonato per discutere della querela mossa contro il signor Luigi Oliva e le testate che avevano riportato le sue dichiarazioni non esiste. C’è qualcuno, quindi, che ci contatta inventando di essere l’avvocato del signor Caltagirone spacciandosi una volta per l'avvocato Donato, un'altra volta per l'avvocato Della Rocca (vero avvocato di Pamela Prati) per spingerci a rimuovere un contenuto. Il numero dal quale parte la telefonata risulta nei database in uso a Pamela Perricciolo, agente di Pamela Prati e partner in affari di Eliana Michelazzo, titolare dell'agenzia d'eventi Aicos.
La prima puntata della nostra inchiesta aveva portato alla luce questa menzogna crollata rapidamente in quanto lo stesso avvocato Della Rocca (quello vero) ha smentito di averci chiamato. Non solo, sovrapponendo le tracce audio tra la telefonata ricevuta e alcune ospitate televisive siamo riusciti a risalire alla voce che si cela dietro il sedicente avvocato… Ma andiamo con ordine.
Da una fonte vicina all'agenzia apprendiamo che l’operazione “Mark Caltagirone”, e i profili social che intorno a esso gravitano, nasce già due anni fa. A farne le spese è una nota politica italiana, consigliere regionale laziale. Agganciata in un momento di vita particolarmente delicato, viene isolata e attorniata da quegli stessi personaggi che, tempo dopo, ritroveremo protagonisti di un’altra vicenda analoga, quella che vede nel ruolo di vittima Wanda Ferro, deputata di Fratelli d’Italia. La Ferro, in particolare, viene agganciata dal sedicente Mark Caltagirone dietro la promessa di un lavoro, per poi finire al centro di questa intricata vicenda, sempre nel ruolo di vittima. Perricciolo conosce la prima vittima nota di questa storia perché entrambe, fin da giovani, frequentano gli stessi ambienti politici. In particolare, la Aicos Management collabora alla realizzazione delle feste Atreju di Fratelli d'Italia, cui fa da intermediaria affinché vi partecipino personaggi noti nel mondo della televisione.
Dietro i casi di Wanda Ferro, dell'altra nota esponente politica romana e di chissà quante altre donne c’è la stessa mano. Esistono una serie di profili fake che vengono utilizzati di volta in volta per avvalorare le identità dei soggetti in gioco, molti dei quali recuperabili tra le amicizie di un altro profilo, quello di Silvia Pasqual, anche questo falso, intorno al quale ruotano contatti. A questo gruppo di persone si aggiungerebbero, di volta in volta, uomini o donne ingaggiati nel ruolo di attori, al fine di rendere più credibile la narrazione. Questi ultimi agganciano le prede designate, facendosi scudo dietro cognomi altisonanti come quelli di Coppi e Caltagirone, dei quali si fingono parenti. Al centro delle vicende c’è la figura di un ragazzino, che esiste realmente e che racconta di essere malato, scatenando quel meccanismo di sudditanza psicologica che porta la vittima a elargire denaro. Non solo: come accade nel caso di Pamela Prati, il ragazzino in questione si rivolge alla vittima chiamandola “mamma”, raccontando la sua storia tragica (sostiene di essere orfano di madre) e dicendosi offeso qualora la vittima manifesti ritrosia di fronte a tali manifestazioni di affetto. È il modus operandi attraverso il quale la elargizione di denaro si articola.
Pare inoltre che, nel corso delle ricerche effettuate dalla polizia postale dopo una serie di denunce, sia emerso che le immagini presenti, e poi rimosse, sul profilo Facebook di Rebecca Caltagirone – l’unico a essere ancora attivo mentre scriviamo questo articolo – appartengano in realtà a una bambina di 6 anni, figlia di un avvocato di Cagliari. Tali foto sarebbero state rubate e poi utilizzate per accreditare l’esistenza della seconda figlia affidata al sedicente Mark.
Altro fatto fondamentale, questa volta applicabile solo al caso di Pamela Prati: l’unica firma di Mark Caltagirone mai apposta, e verificabile, è quella che appare sulla promessa di matrimonio tra la showgirl e il sedicente imprenditore, promessa registrata a Toronto, città nella quale la Perricciolo avrebbe altri parenti. La Prati avrebbe mostrato agli amici una sola foto del futuro sposo, che però sembrerebbe essere tratta da un servizio posato di un modello straniero. Nemmeno le stories che posta sul suo profilo Instagram corrispondono al vero. Quando la Prati scrive di essere a cena con Caltagirone è, in realtà, al tavolo con alcune amiche di agenzia, Perricciolo e Michelazzo comprese. La stessa Eliana utilizza il medesimo espediente per fingere di essere fuori insieme al "marito" Simone Coppi, che non esiste. Il professor Franco Coppi non ha alcun figlio che si chiama Simone.
Pamela Perricciolo, ovvero Donna Pamela e la famiglia in galera per mafia
Indagando all’interno dei legami familiari di Pamela Perricciolo, scopriamo che è una zia affettuosa che si prende cura dei nipoti, affidatigli in considerazione dell’arresto del fratello e del padre, condannati nel gennaio 2018 per associazione a delinquere di stampo mafioso con la finalità di ricostruire la ‘ndrangheta nelle Marche. Proprio nelle Marche si recherebbe spesso la Prati per visitare la famiglia della Perricciolo, esclusivamente in virtù del legame affettivo che lega la showgirl alla sua agente.
Il clan Perricciolo, alla cui testa c'è il fratello di Pamela, Salvatore, ha visto la condanna di Giuseppe Perricciolo (padre di Pamela) a 9 anni, sei mesi e quindici giorni di reclusione; pena più severa per il fratello dell'agente della Prati, Salvatore condannato a 15 anni di reclusione. Secondo il giudice il gruppo operava tra Ancona e Ascoli dedicandosi alle estorsioni ai locali, alle rapine, agli incendi, utilizzando armi ed esplosivi. Il processo è stato fondato sulle dichiarazioni del pentito Marco Schiavi, secondo il quale la banda avrebbe avuto nel suo raggio d’azione politici di primo piano e star dello spettacolo, che per altro hanno smentito le sue affermazioni.
Salvatore Perricciolo è stato raggiunto, inoltre, da un'altra condanna a 4 anni per aver sparato e ferito due persone in un ristorante della zona.
Tornando a Pamela Prati e Pamela Perricciolo
La stessa Pamela è a capo di una società che si chiama Dreaming srls, altra agenzia di intermediazione e spettacolo. Pamela Prati, pubblicamente definita “direttrice” dell’Aicos Management, non è legalmente coinvolta a nessun titolo nella gestione della società, né è una dipendente. Esiste esclusivamente una scrittura privata attraverso la quale viene nominata presidente dell'agenzia, ma che non risulta agli atti. Gli screen delle seguenti visure camerali dimostrano che Eliana Michelazzo è l'unica titolare della Aicos Management Group.
Abbiamo appreso, inoltre, che le foto postate sul profilo Facebook della "Mark Caltagirone Holding" sono in realtà prese dalla vera Cementir Holding di Corso Francia a Roma, società realmente esistente e appartenente al gruppo Caltagirone. Anche qui si apre un'altra pagina ampia. Non esiste, diversamente da quanto lasciato intendere in precedenza, alcun legame tra Mark Caltagirone e la nota famiglia di costruttori, come suggerito sulla copertina del settimanale Gente che pubblica il servizio di Pamela Prati in abito da sposa e scrive: "Sposa Marco Caltagirone, della nota famiglia di costruttori romani". Altra figura inesistente è quella di Simone Coppi, presunto magistrato dell'antimafia marito di Eliana Michelazzo. L'ex corteggiatrice di Uomini e Donne, lo conferma il suo stato civile, è nubile e i Coppi non hanno nessun figlio che si chiama Simone.
Resta da comprendere quale sia il ruolo di Pamela Prati all'interno di questa vicenda e chi si celi dietro gli attori che di volta in volta vengono ingaggiati per agganciare le vittime, generalmente donne.