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Chi è Carmine Donadio, il padre di Barbara del GF2015 condannato per traffico di droga

Carmine Donadio, padre di Barbara (ex concorrente del Grande Fratello 2015), è in carcere per scontare una condanna a sei anni per traffico di droga. Un ponte con la città di Napoli, nato con l’obiettivo di smerciare stupefacenti in Versilia, che sin dagli anni 90 aveva visto il coinvolgimento diretto dei fratelli Donadio, Carmine e Giuseppe.
A cura di Eleonora D'Amore
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La puntata del Grande Fratello 2015 di giovedì 12 novembre 2015 è stata senza dubbio ricca di colpi di scena. Tra questi, è emerso il passato doloroso della concorrente Barbara Donadio, taciuto fino al giorno prima. Gli autori, infatti, avevano preferito glissare su questo dettaglio e avevano tenuto tutti all'oscuro, sia il pubblico che i suoi coinquilini. È stata proprio lei a volerne parlare, all'improvviso, raggruppando i suoi compagni d'avventura in giardino e raccontando di una famiglia che non è mai stata tale. Una madre e un padre sempre in guerra tra di loro, artefici di un equilibrio precario, che ha lasciato grandi scompensi, affettivi ed emotivi, nella giovane ragazza toscana. Come se non bastasse, la mancanza di una figura paterna, mentre quella materna era troppo impegnata a recuperare il tempo perduto in un rapporto matrimoniale rivelatosi fallimentare. Suo padre Carmine Donadio, infatti, è stato spesso coinvolto in ‘affari loschi', riguardanti il traffico e lo smercio di droga. Ed è per questo motivo che nel 2010 è stato condannato a sei anni, al termine di un processo durato 11 anni, nel quale è stata coinvolta anche parte della sua famiglia.

Stando a quanto riportato da IlTirreno:

Il ‘corriere' partiva una volta alla settimana, con destinazione Napoli. Obiettivo: rifornirsi di droga da smerciare in Versilia, facendo "quartier generale" a Querceta, a cavallo fra il vecchio e il nuovo secolo. Per questo giro di stupefacenti sono state condannate quattro persone, mentre un'altra è stata assolta e un'ultima è deceduta. Al centro del traffico due nomi molto discussi degli anni Novanta: quella dei fratelli Carmine e Giuseppe Donadio. Il primo, 57 anni, è stato condannato dal giudice monocratico Gerardo Boragine a sei anni di reclusione, mentre il secondo è deceduto qualche anno fa. Fra le prove acquisite in dibattimento, anche intercettazioni ambientali in carcere durante i colloqui fra i fratelli Donadio e i loro familiari. Il processo è durato ben 11 anni soprattutto a causa del tempo necessario per trascrivere le migliaia di telefonate intercettate.

Carmine Donadio coinvolto nell'Operazione Tex

Carmine Donadio è stato spesso protagonista di vicende giudiziarie alquanto complesse e il suo nome era già comparso nella nota Operazione Tex, alla fine degli anni 90. "La mano della camorra sul mercato della droga in Versilia. Dopo i due fratelli Donadio, arrestati a settembre nel corso della prima fase delle indagini, i carabinieri del nucleo operativo di Viareggio hanno finalmente concluso l'«operazione Tex", così l'articolo di Repubblica del 1998 scandiva ciò che si era rivelata una delle operazioni anti-droga più soddisfacenti di quel decennio e che aveva consentito l'arresto dei suoi massimi esponenti.

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