Chi è Livia Giuggioli, la ex moglie italiana di Colin Firth
La notizia della separazione tra Colin Firth e Livia Giuggioli ha fatto il giro del mondo: l'attore britannico tra i più amati di Hollywood e la produttrice italiana, genitori di due figli (Luca e Matteo, nati nel 2001 e 2003), sembravano una coppia solidissima e destinata a durare. Una relazione nata nel 1995 e culminata nel matrimonio celebrato nel '97, una vita tra Londra e l'Umbria da innamorati e sodali (impegnati in una casa di produzione fondata insieme), uno charme innegabile sfoggiato sui red carpet. E invece, dopo 22 anni di nozze hanno deciso di dirsi addio, come ha annunciato un comunicato degli agenti di Firth. Andiamo a conoscere meglio Livia Giuggioli, ormai ex moglie di Firth.
Livia Giuggioli: gli inizi della carriera
Livia Giuggioli (che dal matrimonio si fa chiamare Livia Firth) è nata a Roma il 4 settembre 1969. Laureata all'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", ha completato il suo dottorato con la scrittura e produzione di un documentario, Un sogno fatto in Sicilia", diretto da Marc Evans e dedicato a Giuseppe Tornatore. Ha quindi lavorato come assistente di produzione per conto del produttore Fernando Ghia dal 1990 fino al 1995. Poi, l'incontro che le ha segnato la vita: quello con Colin Firth, conosciuto in Colombia sul set della miniserie Rai "Nostromo", che vedeva tra l'altro nel cast Claudio Amendola, Claudia Cardinale e Albert Finney.
I documentari e il sodalizio con Colin Firth
Insieme al marito Colin Firth, Livia ha poi deciso di aprire una casa di produzione, la Nana Productions, con cui ha girato il suo primo film, "In Prison My Whole Life" di Marc Evans, uscito l'anno successivo. Il documentario racconta il controverso processo che decretò la condanna a morte per l'omicidio di un poliziotto all'attivista ed ex membro delle Pantere Nere Mumia Abu-Jamal (una sentenza su cui pesano forti dubbi, poi commutata in ergastolo). Ha inoltre prodotto "The True Cost" di Andrew Morgan, dedicato all'impatto reale della moda sulle persone e il pianeta, e "Amá" di Lorna Tucker, sulla sterilizzazione non consensuale delle native americane negli Stati Uniti.
L'attivismo per l'ambiente e i popoli tribali
Sempre con Firth, la Giuggioli ha inoltre sostenuto il movimento Survival International, che difende i diritti dei popoli indigeni: nel 2012 ha partecipato alla campagna in difesa degli Awá, tribù di cacciatori-raccoglitori nomadi del Brasile. Inoltre, è direttrice creativa di Eco Age, primo negozio ecologico ed etico a Londra, che ha fondato con il fratello Nicola e che vende abiti e accessori. Per il suo attivismo è stata insignita del Green Award in occasione del Harper's Bazaar Women of the Year Awards 2013.
Lo scandalo del giornalista Marco Brancaccia
La Giuggioli e Firth si sono sempre tenuti lontani dal gossip e non hanno mai messo in piazza le loro questioni private, delegando ai manager anche la notizia della separazione. L'unica eccezione a questa condotta discreta e dedita alla massima serietà è stato lo scandalo che li ha visti protagonisti quando Firth ha denunciato per stalking il giornalista italiano Marco Brancaccia. Era il 2018: di fronte all'esplodere della notizia, il portavoce della coppia aveva fatto sapere che in passato, durante un momento di crisi matrimoniale, la Giuggioli e Firth si erano brevemente allontanati e lei aveva avuto un flirt con Brancaccia. "Dopo i Firth sono tornati insieme, e successivamente il signor Brancaccia ha portato avanti per diversi mesi una spaventosa campagna di molestie, molte delle quali sono documentati", era stata la dichiarazione del comunicato stampa. Brancaccia aveva negato le accuse, sostenendo di aver scritto appena due messaggi e una mail a lui, e contro-denunciato per diffamazione. In seguito, le parti hanno raggiunto un accordo privato ritirando le rispettive querele, senza che ci fosse bisogno di celebrare un processo. Non è dato sapere se questa vicenda abbia avuto qualche peso nella decisione finale di separarsi un anno dopo, con la coppia che non ha mai parlato di ulteriori crisi ed è apparsa regolarmente agli eventi pubblici fino al settembre 2019.