Claudia Galanti torna a Parigi: “Sono andata a piangere sulla tomba di Indila”
La morte della piccola Indila, figlia di Claudia Galanti e Arnaud Mimran, ha sconvolto la vita dei suoi genitori. Quello che è accaduto circa dodici mesi fa ha senza dubbio rivoluzionato e condizionato, in modo irreversibile, la loro esistenza, spingendoli a reagire in maniera diversa, per il bene dei loro altri due figli, due bambini ancora piccolissimi che hanno il diritto di ricevere le attenzioni di chi li ha generati. Anche se sono chiamati a continuare, ad andare avanti, ragionevolmente, per un periodo, Claudia e Arnaud hanno temuto che la loro vita fosse irrimediabilmente finita, incapaci perché bloccati dal dolore, a pensare che si potesse andare avanti. Il vuoto che ha lasciato Indila non potrà mai più essere colmato ma, anche se con il cuore lacerato, entrambi sono stati costretti ad andare avanti. In maniera diversa e, soprattutto, separati.
Se pochi giorni fa cadeva l'anniversario della tragica morte di Indila che segnava le vite dei due e la Galanti lo ricordava sui social inviando un pensiero sentito alla piccola, è chiaro che più passa il tempo e più la normalità, o almeno il senso di turbolenza tende ad attutire li proprio effetto di stravolgimento. In questi giorni Claudia Galanti è tornata a Parigi, lì dove lo scorso anno la bambina morì. Lo ha fatto per se stessa, per la piccola Indila e per i suoi figli. In un'intervista rilasciata a "Chi" la modella ha raccontato di questi giorni nella capitale francese come di giornate dedicate essenzialmente alla riflessione, oltre che al dolore e soprattutto al ricordo:
Un anno fa è mancata la mia bambina. Sono venuta a portare i suoi fratellini a Disneyland, ma poi sono andata a piangere sulla sua tomba. Sono sola, senza un uomo e la famiglia in Paraguay: per fortuna ho loro
La confidenza alla rivista di una vita che in questo momento la vede da sola, in tutto e per tutto, costretta ad affrontare momenti complessi come la crescita dei suoi figli e la convivenza con il dolore per la morte della figlia, fa anche capire che quello stesso processo in qualche modo è iniziato. Il solo fatto di parlare dell'esigenza di andare avanti, pur evitando la rimozione, ma convivendo con il dolore, è uno dei primi passi dell'elaborazione del lutto: un grande progresso, visto e considerato che in passato Claudia non ha negato di aver pensato al suicidio.