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Claudio Sona, primo tronista gay: “Prima mi nascondevo, poi ho deciso di essere me stesso”

Parla il primo protagonista gay di Uomini e donne, che ha scelto il Trono e Maria De Filippi con il sogno di “innamorarsi davvero”, in un programma in cui “si può parlare di sentimenti” più che nella vita reale. Claudio racconta il percorso che lo ha portato a trovare la sua identità: “All’inizio mi nascondevo, poi, grazie a mio fratello…”
A cura di Valeria Morini
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"Innamorarmi davvero": ecco cosa si aspetta da "Uomini e donne" Claudio Sona, esattamente come tutti gli altri protagonisti del programma di Maria De Filippi. Claudio è il primo tronista gay nella storia dello show e racconta a Repubblica di essersi sentito immediatamente a suo agio nello studio di Canale 5, a parlare davanti a milioni di persone (che lo vedranno a partire dal 12 settembre, le prime puntate sono già state registrate) riguardo alla sua omosessualità e, soprattutto, della sua ricerca dell'anima gemella. Ha scelto di partecipare al programma "Perché si può parlare di sentimenti, si ha il tempo di conoscersi", più che nella vita reale, dove "se vai in discoteca o in giro, la gente la incontri ma non parla di sé, non parla d'amore".

"Maria De Filippi mi ha detto: sii te stesso"

Veronese, proprietario di un locale gay, Claudio Sona non sembra preoccupato all'idea che la sua vita potrebbe cambiare con il successo televisivo.

Non riesco a immaginarlo, non ci penso. Non mi precludo niente, ma mi è piaciuto l'incontro con Maria De Filippi. Mi ha detto: "Fai quello che ti senti, sii te stesso". Mi metto alla prova, voglio farmi conoscere, forse perché sono super competitivo. Ma poi siamo in tv, mica sulla luna.

La De Filippi ha difeso fortemente l'introduzione del Trono gay, sostenendo che "la tv deve rispecchiare la realtà e non può lasciar fuori nessuno". Di certo, la presenza di Claudio è destinata a suscitare un ampio dibattito e, magari, a smuovere i pregiudizi presenti in parte del grande pubblico televisivo.

"Mi sono detto: perché devo fare ciò che è scritto e non ciò che sento?"

Da parte sua, Sona spiega che il rapporto con la sua omosessualità è oggi sereno. Non è stato però sempre così: deve a suo fratello la decisione di dire la verità ai suoi genitori, che l'hanno accettata senza problemi aiutandolo a essere davvero se stesso.

Sono una persona serena, che ha fatto un percorso nella vita. A 16 anni mi sono detto: perché devo fare quello che è scritto e non quello che sento? All'inizio mi nascondevo, non volevo dare un dispiacere ai miei genitori. Poi, grazie a mio fratello, ho trovato il coraggio di essere me stesso. Ho un rapporto bellissimo con i miei, non dimenticherò mai l'abbraccio di mia madre quando le ho detto che ero gay. Papà mi ha detto: "Se sei felice io sono felice".

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