ClioMakeUp: “Non so ancora dove partorirò tra 3 settimane, non ho l’assicurazione e non so che fare”
Clio Zammatteo, la blogger specializzata in tutorial di trucco e nota con il nome di Clio Make Up, continua a raccontare la sua delicata situazione di donna incinta, ormai vicinissima al parto e lontana dall'Italia, alle prese con l'emergenza coronavirus. Clio vive in Usa con il marito Claudio Midolo e la figlia Grace, partorirà tra sole tre settimane ed è letteralmente scappata con la famiglia da New York per rifugiarsi in Virginia, spaventata non solo dalla diffusione del contagio in città ma anche dall'atteggiamento dei cittadini che sono accorsi in massa ad acquistare armi.
L'ansia per il parto e per la situazione coronavirus in Usa
Qualche settimana fa, la Zammatteo raccontava in lacrime la fuga da New York, la paura e l'ansia. Ora paradossalmente, lei e il marito stanno pensando di rientrare nella metropoli, dal momento che non sa dove mettere alla luce la sua bambina e che non ha un'assicurazione sanitaria nel luogo dove si sono rifugiati (l'abitazione di un'altra youtuber, Giuliana Arcarese). Lo ha spiegato in una diretta Facebook con Marco "Monty" Montemagno:
Mancano tre settimane al parto. Va tutto bene, per quanto bene possa andare in questo periodo di panico. Me l'ero immaginato diverso questo parto! Siamo in Virginia, a 4 ore da New York e non so ancora se torneremo o no. Stiamo decidendo, perché qui c'è il problema della sanità. Non sappiamo ancora cosa faremo, ci informiamo tutti i giorni tramite gli amici che sono a New York. La situazione è simile a quella italiana: l'avevano presa sotto gamba e alla fine si sono trovati gli ospedali pieni. Siamo scappati in Virginia con una macchina noleggiata, ma abbiamo dovuto prenderne una piccola perché non c'erano più macchine, tutti quelli che le avevano noleggiate non le avevano riportate. Ancora non so come partorirò. Non abbiamo neanche l’assicurazione in Virginia ed è un casino con la sanità. Abbiamo diversi piani, viviamo alla giornata cercando di capire. Ho già contattato un’ostetrica a domicilio però se partorisci in casa qualcosa può andare sorto e nel caso bisogna andare in ospedale attraverso il pronto soccorso, che è proprio dove ci sono tutti i pazienti Covid: quindi, questa è l'ultima delle opzioni. Ho chiesto anche un cesareo, ma tutti mi consigliano un parto naturale. Inoltre qui non fanno operazioni non necessarie, quindi un cesareo non te lo fanno, a meno che non sia necessario.
Perché Clio non è rientrata in Italia
"Non sai come la gente potrà reagire in una situazione senza precedenti", ha raccontato Clio, allarmata dalla "corsa alle armi" a New York e spiegando come l'emergenza coronavirus viene vissuta negli Usa: "La mia reazione è stata: non so cosa succederà, voglio capirlo ma non voglio trovarmi in mezzo. Gli americani sono molto abituati alla loro libertà. Benché siano state prese delle restrizioni non sono come quelle in Italia. Non puoi bloccare completamente l'americano. Se avessero chiuso le entrate e uscite di New York sarebbero impazziti e così Cuomo si è opposto. Qui ci sono stati tanti episodi di razzismo verso persone asiatiche. Io non ne ho subiti, ma semplicemente perché è più difficile capire se sei italiana. Le mamme della bambine di mia figlia, vedendomi preoccupata, pensavano che stessi esagerando". La Zammatteo ha spiegato perché non è potuta rientrare in Italia (dove per altro sta andando in onda in questo periodo con il pre-registrato programma ClioPopUp su Real Time). Dopo il parto, però, qualora fosse possibile, lei e i suoi famigliari probabilmente lasceranno definitivamente l'America per fare ritorno.
Non sono rientrata in Italia perché non potevo volare a causa della gravidanza. Avevo già da anni dei piani per un rientro, che a questo punto penso verrà anticipato. Quando non hai la possibilità di viaggiare e tornare dai tuoi cari ti rendi conto di quanto ti manchino.