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Come nacque l’amore Bocci-Chiatti: “15 giorni dopo volevamo già sposarci e fare un figlio”

Tra pochi mesi Laura Chiatti lo renderà padre per la seconda volta in poco più di un anno: l’attore di “Squadra Antimafia” Marco Bocci dichiara amore eterno alla moglie e al loro piccolo Enea, elogia la vita da papà (“che è molto più bella del lavoro”) e svela un curioso retroscena: “Io e Laura siamo fuori di testa, ci siamo conosciuti e 15 giorni dopo avevamo già deciso di sposarci e fare un figlio”.
A cura di Valeria Morini
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Il piccolo Enea ha compiuto un anno lo scorso 22 gennaio e Marco Bocci e Laura Chiatti, una delle coppie più invidiata del cinema italiano, sono già vicinissimi a diventare genitori per seconda volta. Mentre sui giornali di gossip spuntano come funghi le foto dell'attrice con tanto di pancione in bella vista (Laura sarà mamma bis tra circa due mesi), Bocci risponde alle domande del settimanale "Chi", svelando un curioso retroscena:

Con Laura ci siamo conosciuti, abbiamo deciso di sposarci e fare un figlio in soli 15 giorni, trascinati dall’amore. […] Io e Laura siamo irrazionali, due tipi fuori di testa. Siamo portati ad agire d’impulso, sull’onda della passione.

Entrambi attori, perugini, belli e dotati di un carisma speciale: la loro unione, insomma, era scritta nel Dna.

"Un figlio ti fa capire che la vita è più bella del lavoro"

Benché interpreti affermatissimi (lui, dopo "Romanzo criminale – La serie" ha trovato la definitiva consacrazione con "Squadra antimafia"; lei è uno dei volti più richiesti della commedia all'italiana e non solo, e tra una gravidanza e l'altra ha trovato il tempo di lavorare con Pieraccioni ne "Il Professor Cenerentolo"), Bocci e la Chiatti non rimpiangono di dover in parte sacrificare il lavoro per fare i genitori.

Enea lo abbiamo voluto subito, sapevamo che ci avrebbe uniti ancora di più. Siamo stanchi, ma felici. […] Enea ha rivoluzionato la nostra vita: fino a ieri dedicavamo tutto al lavoro, oggi lui ci riporta con i piedi per terra. E ci impedisce di incorrere nel rischio tipico del nostro mestiere: confondere finzione e realtà. Quando hai un figlio capisci che la vita è molto più bella e ricca del lavoro. Davanti al mio piccolo mi sciolgo, lo amo così tanto che rischio di viziarlo. (..) Laura è una mamma bravissima, la migliore che potessi augurarmi.

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