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Corona al suo avvocato: “Temo per la mia vita nelle carceri italiane”
In lacrime e confuso, appena arrivato alla stazione della polizia di Lisbona dove si è consegnato, Fabrizio Corona ha chiamato il suo avvocato esprimendo tutta la sua paura in vista della pena da scontare nelle carceri italiane.
A cura di
Laura Balbi
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Consegnatosi in lacrime alla polizia portoghese Fabrizio Corona ha contattato subito il suo avvocato milanese Nadia Alecci e, preso dallo sconforto ha confessato:
Mi volevo costituire qui a Lisbona perché ritengo la sentenza di Torino del tutto ingiusta e temo per la mia vita nelle carceri italiane.
Una dichiarazione che risale a poche ore fa e che raccoglie tutta la confusione del paparazzo, evidentemente provato dalla sua breve latitanza dopo la condanna. Corona ha telefonato all'avvocato presso una sede della polizia di Lisbona, dove si è consegnato in mattinata. Il ritorno in Italia è previsto a breve, la pena da scontare è di 5 anni più 2 per la breve fuga che gli ha fatto perdere il beneficio dell'affidamento ai servizi sociali.
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