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Corona cambiato in carcere: “Ho perso molti denti e sono dimagrito”

Paradossalmente libero “dall’altro se stesso” grazie al carcere, Fabrizio Corona confessa di essere profondamente cambiato in quest’anno di detenzione. Soprattutto nel fisico.
A cura di Stefania Rocco
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Il Corona bello e dannato fidanzato con Belén Rodriguez ma idolatrato dalla metà delle donne d'Italia non esiste più. Al suo posto c'è Fabrizio, un uomo nuovo, finalmente libero dai tormenti che l'altro se stesso gli ha inflitto. Lo dichiara proprio l'ex re dei paparazzi che, in un'intervista rilasciata a Vanity Fair, fa un bilancio di questo primo anno trascorso in carcere, 12 mesi che lo hanno profondamente cambiato nel corpo e nello spirito. Autore del libro Mea Culpa – lo stesso che Belén ha definito una mera operazione commerciale – Fabrizio dice di aver paradossalmente riscoperto la libertà proprio grazie alla detenzione. Prima, quando era fuori a piede libero, era schiavo di se stesso:

In carcere sono riuscito a fermarmi, ad avere il tempo di riflettere. Non voglio sembrare drammatico, ma se non fossi finito in prigione, sarei potuto morire. Ero ossessionato dal successo, dai soldi. Dovevo avere le donne più belle, il fisico più scolpito, il look più alla moda. Volevo una vita perfetta e avevo il terrore di perdere tutto. E così mi ammazzavo di lavoro, incontri, appuntamenti, palestra. Il chirurgo mi aiutava a fermare il tempo, le sostanze chimiche mi davano una mano a reggere. Mi riempivo di pillole: pillole per allenarmi, per fare l'amore, per dormire. Dopo un anno di carcere, mi guardo allo specchio e mi vedo diverso. Ho i capelli lunghi e ricci, la barba curata, ho perso molti denti, sono dimagrito, la mia faccia non ha più quel gonfiore chimico.

Fabrizio e Belén ai tempi d'oro.
Fabrizio e Belén ai tempi d'oro.

"Il sesso non mi manca" – Lontano dall'essere disperato per i privilegi perduti, e dei quali ha a lungo goduto in passato, Corona confessa che il sesso non gli manca. Quello fatto prima di entrare in carcere gli sarebbe bastato per tutta la vita:

Non mi manca il sesso. Ne ho fatto così tanto prima del mio arresto che quasi avevo la nausea. Quello che mi mancano solo le emozioni. Le molestie sessuali in carcere sono una farsa da film americani. La verità è che l’omosessualità è un tabù assoluto. I gay stanno separati dagli altri detenuti, insieme con i pedofili e gli zingari.

Pentito di aver attaccato la magistratura – L'arroganza dimostrata nei confronti dei magistrati quand'era libero (memorabili, in questo senso, sono rimaste le invettive contro John Woodcock) è un ricordo lontano. Fabrizio ha capito di aver sbagliato. E il prezzo, carissimo, l'ha pagato sulla sua stessa pelle:

Trovo le sentenze nei confronti di Berlusconi assurde, come le condanne di Lele e di Nicole. Lo dico perché quel mondo e le donne che ci ruotavano intorno lo conosco molto bene. Per il resto, con Berlusconi mi accomuna solo una cosa: entrambi abbiamo esagerato con le accuse nei confronti della magistratura. Difendersi è giusto, ma bisogna sempre rispettare i ruoli e le regole. Altrimenti ne paghi le conseguenze: l’ho imparato molto bene.

E' una tranquillità tutta nuova quella da cui Fabrizio sembra animato. Mai lo avevamo visto più sereno. Cambiato sì ma finalmente se stesso, libero dalle pose da spaccone che hanno contribuito alla sua rovina.

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