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Corona: “Non sono scappato, voglio giustizia ma in Italia rischio la vita”

Corona contatta i suoi più fidati collaboratori per rilasciare un messaggio audio in cui racconta gli ultimi concitati momenti prima della partenza per il Portogallo. Racconta che la sua non è stata una fuga, ma la necessità di cercare giustizia fuori dall’Italia, dove teme per la sua vita.
A cura di Laura Balbi
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l audiomessaggio di corona

Ha rotto il silenzio da quando si è arreso alle autorità portoghesi nella mattinata di mercoledì, dichiarando di volersi far giudicare a Lisbona, nel rispetto dei diritti umani. Dopo poco più di 24 ore dal suo arresto a Lisbona Fabrizio Corona ristabilisce un nuovo contatto con i media, in particolare con il suo sito Social Channel, che ha pubblicato un audiomessaggio esclusivo di una sua telefonata, nella quale il paparazzo racconta la sua versione della breve latitanza di cui è stato protagonista. Specificando i motivi che lo hanno spinto a decidere per una partenza verso la capitale portoghese:

Sono uscito di casa alle ore 10.30 Quando sono sceso di casa e ho trovato un poliziotto della Digos, che mi aspettava. Quella notte mi sono venuti a cercare a casa 3 volte: una volta alle 3 una volta alle 5, una volta alle 7.30 del mattino. Quando ho guardato in faccia il poliziotto sapeva già che mi avrebbero condannato prima della sentenza e mi ha detto non ti posso lasciare andare. In quel momento ho capito che ero stato condannato. Non avevo pianificato nessun tipo di fuga, mi sono recato in palestra, ho preso la macchina e sono andato a un appuntamento di lavoro. Appena saputa la sentenza senza versare nessuna lacrima, ho preso una decisione immediata che mi ero preparato mentalmente una settimana prima, perché io non scappo, non sono mai scappato, guai a tutti quelli che dicono che sono scappato perché le mie responsabilità me le prendo. Ho fatto quattro giorni di viaggio, a 60 km orari con una 500, non mi sono mai fermato e sono arrivato dopo quattro giorni di viaggio a Lisbona ieri pomeriggio. Il tempo di studiarmi tutto quello che era successo in Italia, tutte le trasmissioni, tutto quello che hanno pubblicato e soprattutto vedere i fan di Facebook che mi hanno aiutato e recarmi alla polizia. Stamattina mi sono consegnato alla polizia, per pagare le mie pene qua, per consegnarmi qua, e soprattutto per chiedere giustizia, perché quello che mi hanno fatto è indecente. In Italia oltre a rischiare la vita rischio anche la morte, se dovessi finire in carcere.

Consapevole di avere le forze dell'ordine alle calcagna, Corona decide di partire, anche se ci tiene a sottolineare di non essere scappato. La sua si delinea sempre più come una presa di posizione per evitare le carceri italiane, e scontare la sua pena all'estero. In attesa di nuovi sviluppi sul caso e scoprire se verrà estradato a breve o rimarrà in Portogallo.

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