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Morto Fabrizio Frizzi: addio al conduttore Rai

Critiche a Michelle Hunziker perché non ricorda Fabrizio Frizzi: “Non ditemi come devo vivere il lutto”

Attaccata perché non ha condiviso sui suoi social il cordoglio per Frizzi, la conduttrice replica con molta durezza: “Chi mi ha scritto come devo affrontare la scomparsa di un collega, che ho amato moltissimo, si faccia un esame di coscienza”.
A cura di Valeria Morini
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In questi giorni di lutto per la morte di Fabrizio Frizzi, sono tantissimi i personaggi televisivi che hanno ricordato il collega con grande cordoglio, a testimonianza del fatto che il conduttore scomparso a soli 60 anni (pare a causa di tumori incurabili) fosse davvero amato da tutti. In questo grande slancio d'affetto, paradossalmente si sono venuti a creare anche situazioni paradossali e forse perfino inquietanti, a causa di un'assurda e deviata morale social secondo cui non manifestare il proprio dolore su web equivale a una mancanza di sensibilità. A questo atteggiamento e alle numerose critiche ricevute, risponde Michelle Hunziker in un lungo sfogo su Instagram.

Michelle Hunziker come Cattelan, criticata perché non ha parlato di Frizzi

Il caso della Hunziker, che finora non aveva pubblicato post in onore di Frizzi, ricorda quello analogo di Alessandro Cattelan, bersagliato di accuse soltanto perché "non ha scritto due righe" per il conduttore. "Ieri non ho nemmeno scritto del compleanno di mia figlia, che padre degenere. Stupido io a pensare che esistano ancora cose che si possano vivere fuori dai social", è stata la replica del conduttore Sky. Un discorso simile a quello che fa la Hunziker, con molta durezza:

In questi ultimi 2 giorni ho riflettuto riguardo un fenomeno assurdo che sta accadendo nel “mondo dei social” e che, con mio grande dispiacere, mi ha toccato da vicino. Molte, troppe persone stanno perdendo completamente il senso della vita reale sentendosi in assoluto potere, nella loro ipocrisia, di decidere cosa sia giusto dire o fare in determinate situazioni o a seguito di determinati fatti del quotidiano. Un esempio lampante è il modo in cui queste persone sui social si aspettino di come gli “altri” debbano affrontare il proprio lutto. Danno per scontato che un personaggio pubblico debba per forza postare sempre qualcosa o rispettare un assurdo silenzio imposto quando qualcuno purtroppo viene a mancare.

Il lutto non deve essere per forza affrontato sui social

Se il dolore per Frizzi è stato condiviso da moltissimi colleghi, davvero siamo arrivati a un punto per cui la manifestazione social è un passo obbligato se si è un personaggi famoso? Davvero il lutto deve essere vissuto per forza di cose sul web e reso pubblico? È quello che si chiede la Hunziker, replicando per le rime agli attacchi.

In primo luogo, da che mondo è mondo, ognuno dovrebbe affrontare il lutto come vuole, come può e a sua completa sensibilità e discrezione. Non è assolutamente detto che si abbia sempre voglia di rendere pubblico il proprio dispiacere sui social e non è nemmeno detto che una persona non soffra perché non lo annuncia in un post. I social network, per me, sono e dovrebbero restare un posto dove tutti possono dare sfogo alla propria creatività e non il contenitore di falsa moralità e totale ipocrisia. Mi sono personalmente venute a mancare molte persone care nella vita e ogni volta cerco di affrontare il mio lutto con amore, l’unica via possibile per me. Spero pertanto che tutti coloro che mi hanno scritto come devo o non devo affrontare la scomparsa di un caro collega, che ho amato come tutti moltissimo, si facciano un esame di coscienza.

Peraltro, ricordiamo che Michelle Hunziker condurrà presto "Vuoi scommettere?", nuova versione dello storico "Scommettiamo che" che per diversi anni fu presentato proprio da Frizzi.

Buongiorno. In questi ultimi 2 giorni ho riflettuto riguardo un fenomeno assurdo che sta accadendo nel “mondo dei social” e che, con mio grande dispiacere, mi ha toccato da vicino. Molte, troppe persone stanno perdendo completamente il senso della vita reale sentendosi in assoluto potere, nella loro ipocrisia, di decidere cosa sia giusto dire o fare in determinate situazioni o a seguito di determinati fatti del quotidiano.
Un esempio lampante è il modo in cui queste persone sui social si aspettino di come gli “altri” debbano affrontare il proprio lutto. Danno per scontato che un personaggio pubblico debba per forza postare sempre qualcosa o rispettare un assurdo silenzio imposto quando qualcuno purtroppo viene a mancare. In primo luogo, da che mondo è mondo, ognuno dovrebbe affrontare il lutto come vuole, come può e a sua completa sensibilità e discrezione. Non è assolutamente detto che si abbia sempre voglia di rendere pubblico il proprio dispiacere sui social e non è nemmeno detto che una persona non soffra perchè non lo annuncia in un post. I social network, per me, sono e dovrebbero restare un posto dove tutti possono dare sfogo alla propria creatività e non il contenitore di falsa moralità e totale ipocrisia. Mi sono personalmente venute a mancare molte persone care nella vita e ogni volta cerco di affrontare il mio lutto con amore, l’unica via possibile per me. Spero pertanto che tutti coloro che mi hanno scritto come devo o non devo affrontare la scomparsa di un caro collega, che ho amato come tutti moltissimo, si facciano un esame di coscienza. 
Grazie di ❤️❤️❤️

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