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Cyber bullismo, depressione: i presunti motivi del suicidio di August Ames

Il suicidio della 23enne pornostar ha aperto un’altra grande discussione sull’utilizzo dei social. Giorni prima della sua morte la Ames era stata vittima di una “shitstorm” per una sua affermazione controversa sul mondo gay. Inoltre, a detta di alcuni amici, l’attrice soffriva da tempo di depressione.
A cura di Andrea Parrella
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La morte di August Ames, giovanissima star del mondo del di soli 23 anni, continua ad inserirsi in un quadro dai tratti poco chiari. Le cause della morte sembrano acclarate: stando alle fonti estere, l'attrice si è impiccata. E come accadrebbe per il suicidio di una ragazza di 23 anni non nota all'opinione pubblica, ci si chiede come sia possibile che una persona così giovane si sia tolta la vita. Suo marito Kevin Moore, nella sola dichiarazione rilasciata dopo il terribile fatto, ha definito August Ames una persona amorevole, la più amorevole che lui conoscesse, non menzionando i presunti problemi di depressione di cui l'attrice hard avrebbe sofferto negli ultimi mesi. Il fratello dell'attrice, tuttavia, in una dichiarazione: "Col bullismo non si scherza". 

August Ames vittima di cyber bullismo?

Bullismo, appunto. Perché a rendere la notizia della morte di August Ames ancor più complessa e stratificata è quanto accaduto nei giorni precedenti alla morte della 23enne, ovvero le accuse di omofobia subite sui social dall'attrice dopo aver espresso un concetto, facilmente fraintendibile, in merito ai dubbi sul lavorare con attori gay nel mondo del porno. Accuse che si sono trasformate, su Twitter, in quella che in gergo viene definita shitstorm e che molti stanno leggendo come un chiaro caso di cyber bullismo. August Ames aveva infatti affermato di non voler girare scene di sesso con uomini che hanno fatto porno gay per ragioni di sicurezza. Argomentazione degenerata nell'accusa di molti di essere omofoba, alla quale lei aveva risposto così:

Molte ragazze non vogliono girare con uomini che hanno fatto scene porno gay, per sicurezza. Anche io non voglio. Non metto a rischio il mio corpo, non so cosa facciano nella loro vita privata. Amo la community gay e questo non c'entra con l'omofobia.

I tweet feroci contro la pornostar

Sono molti i tweet di insulti e accuse, più o meno moderate, indirizzati all'attrice, da "È la donna più stupida che ho incontrato nei miei 15 anni nel settore", scritto da un suo collega, a "Chiedi scusa o ingoia cianuro". Messaggi inviati indiscriminatamente da uomini e donne che naturalmente, alla luce di quanto accaduto, sono diventati oggetto di una specie di caccia in queste ultime ore, finalizzata puntare il dito contro quelli che sarebbero i presunti colpevoli della morte di una ragazza. Eccone un esempio:

Approccio discutibile, quello della caccia all'uomo, alimentato da rabbia e dolore, forse anche da approssimazione e generalizzazione, che rischia di non essere utile a capire i problemi di una persona che ha deciso di mettere fine alla sua a 23 anni.

I presunti problemi di depressione di August Ames

In casi come questi ogni analisi potrebbe essere inesatta, non esistono dati, riscontri effettivi e tangibili elementi utili a comprovare che sia stata questa pioggia di insulti, da sola, a spingere August Ames al suicidio. Perché se proprio si volesse battere la pista dell'umiliazione, il dolore di essere additata e colpevolizzata, sarebbe necessario rimarcare che la Ames era una delle attrici hard più note al mondo, con più di 270 scene all'attivo e vincitrice di due AVN Awards, il massimo riconoscimento per chi lavora nell'industria a luci rosse. Insomma, una scelta professionale non molto comune e che sicuramente deve prevedere, da parte di chi la adotta, una certa impermeabilità ai pregiudizi dell'opinione pubblica.

Ecco perché quella della depressione, ipotesi suffragata da affermazioni di amici dell'attrice, appare come la strada più credibile e meno "di pancia" da percorrere per comprendere come mai una ragazza di 23 anni sia arrivata a commettere un gesto così estremo, il più estremo di tutti, ai danni della propria incolumità. La shitstorm, in questo senso, potrebbe essere letta come la goccia finale, sommatasi ad una condizione già precaria.

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