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Da Madonna a Natalie Portman, le star contro Donald Trump: “Oggi inizia la rivoluzione”

Da Scarlett Johansson a Miley Cyrus, da Katy Perry a Charlize Theron, sono tantissime le star scese in strada per la Women’s March, l’immensa manifestazione mondiale contro l’elezione di Donald Trump e per i diritti delle donne.
A cura di Valeria Morini
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La Women's March, l'immensa manifestazione contro Donald Trump e per i diritti delle donne che si è tenuta in 672 città di tutto il mondo il 21 gennaio, ha coinvolto anche tantissime star del mondo dello spettacolo. Dal cinema alla musica, da Washington a Los Angeles passando per Londra e Park City (Utah), dove in questi giorni si sta svolgendo il Sundance Film Festival, la lista delle celebrity che hanno sfilato o parlato pubblicamente è davvero lunga.

Alla Women's March, tra le altre, c'erano Madonna, Scarlett Johansson, Natalie Portman con il pancione della gravidanza ormai agli sgoccioli, Charlize Theron in lacrime forse anche per la sua triste storia familiare (la madre uccise per legittima difesa il padre violento), Cher, Vanessa Hudgens, Rihanna, Miley Cyrus, Emma Watson, Anjelica Huston, Jane Fonda, Jessica Biel, Demi Lovato, Gillian Anderson, Ashley Judd, Rosanna Arquette, Juliette Lewis, Alicia Keys, Rebecca Hall, Maggie Gyllenhaal insieme al fratello Jake, Kerry Washington, Barbra Streisand, Lena Dunham, Cher, Jamie Lee Curtis, Lily Tomlin, Regina Spektor, Amy Schumer, America Ferrera e Jennifer Grey (con una tshirt con la scritta "Nobody puts Pussy in a corner", "Nessuno può mettere la vagina in un angolo", facendo il verso al suo celebre "Dirty Dancing"). Al loro fianco, anche tanti uomini, da The Edge degli U2 a James Franco e Michael Moore.

Il discorso di Madonna: "Vaff… a chi è contro di noi"

Da Natalie Portman a Ashley Judd, sono molte le star che sono salite sul palco per tenere discorsi forti e toccanti. Il più critico è stato quello di Madonna, che ha usato termini molto coloriti:

Siete pronti a scuotere il mondo? Benvenuti nella rivoluzione dell'amore. Alla ribellione, al nostro rifiuto in quanto donne ad accettare questa nuova era di tirannia. Dove sono in pericolo non solo le donne, ma tutte le persone emarginate. C'è voluto questo momento terribile di oscurità per svegliarci, caz*o. Sembrava che, dal momento che siamo scivolati in questo falso senso di comfort, la giustizia avrebbe prevalso e il bene avrebbe trionfato. Invece, il bene non ha vinto queste elezioni. Ma vincerà alla fine. Perciò, oggi siamo ben lontani dalla fine. Questo giorno segna un inizio, l'inizio della nostra storia. L rivoluzione inizia da qui. Camminiamo insieme in questo corteo attraverso il buio e a ogni passo sappiamo che non abbiamo paura, che non siamo sole, che non ci arrenderemo, che c’è potere nella nostra unità e che nessun’altra forza potrà farcela contro la vera solidarietà. E per i nostri detrattori che insistono a dire che questa manifestazione non avrà nessun effetto: vaffan**lo.

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