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Daniele Bossari, l’alcolismo e l’idea del suicidio: “Me ne vergogno, ma pensavo fosse la soluzione”

Daniele Bossari ha presentato il suo libro ‘La faccia nascosta della luce’, in un’intervista rilasciata al settimanale ‘Chi’. Il conduttore ha raccontato alcuni momenti difficili del suo passato e ha spiegato come ha trovato la forza di costruire una nuova vita: ha imparato a dare valore ai momenti di felicità e alle piccole cose.
A cura di Daniela Seclì
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Daniele Bossari ha presentato il suo libro ‘La faccia nascosta della luce’, in un’intervista rilasciata al settimanale ‘Chi’. Il conduttore è tornato con la mente ad alcuni degli ostacoli che ha dovuto superare in passato, dai problemi con l'alcol all’idea che l'unica soluzione per mettere fine al suo tormento fosse ricorrere al suicidio:

“L’alcolismo? È un percorso molto lungo anche quello che porta all’inferno, mentre vai, gli altri non se ne accorgono mai. Ed è un argomento delicatissimo. Ma solo il raccontare di quando nascondi le bottiglie…Ne ho trovata una ultimamente, quando ho avuto un allagamento giù in casa e galleggiavano queste bottiglie, cadaveri”.

Come ha avuto inizio il periodo buio della sua vita

E pensare che la discesa nel baratro ha avuto inizio da un semplice giudizio negativo che un critico espresse nei suoi confronti. Da lì, iniziarono a germogliare in lui delle insicurezze che si radicarono a tal punto, da portarlo a cercare sollievo nel ricorso agli alcolici:

“Finché le cose andavano bene, io mi sentivo leggero. Tutto è iniziato con il giudizio negativo di un critico tv: ecco, lì ho cominciato ad avere delle insicurezze, mi sono sentito esposto e questa vulnerabilità mi ha causato profonde ferite. Quando ti rendi conto che c’è qualcosa che si è rotto dentro di te, è lì che si entra nella dinamica malata, lo fai ancora di più proprio perché vorresti smettere: io nel libro ho provato a descrivere questo circolo qui”.

L’idea del suicidio poi la forza di ricominciare

Il malessere era tale, da portarlo a vedere nel suicidio l’unica soluzione per mettere fine a quel periodo buio: Me ne vergogno molto, ma sembrava una soluzione, il modo di uscire da quella condizione senza far soffrire gli altri. È assurdo, ma è così”. A un certo punto, però, gli è apparso chiaro che senza uno sforzo da parte sua e una certa forza di volontà, non sarebbe mai riuscito a cambiare le cose. Così, ha cominciato a concentrarsi su ricordi di momenti felici e ha trovato l’uscita dal tunnel:

“Ho cercato di ricordarmi delle esperienze belle della mia vita, di quelle che oggi chiamo schegge di luce, perché io avevo rotto tutto. Ho provato a rimettere insieme quelle più luminose: mia moglie Filippa, mia figlia Stella… E ho provato a ricordarmi anche delle piccole cose. E ho ricordato di avere trascorso dei momenti di vera felicità. Li ho presi e mi sono rimesso insieme… Non è facile come sembra, ma quando inizi vedi subito i benefici e non hai più voglia di tornare indietro”.

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