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Dario Argento litigò con Asia Argento quando nacque Anna Lou: “Siamo irregolari e fuori dal sistema”

Al Corriere della Sera, il Maestro del Brivido Italiano si racconta e rivela che con Asia Argento non è sempre stato un rapporto felice, come la stessa Asia ha rivelato nel suo libro spiegando che quando è nata Anna Lou Castoldi, i due non si parlavano. “Ricordo che litigammo quando non fece Il cartaio. È un rapporto ondivago ma negli anni ci vogliamo sempre più bene. Siamo simili, due irregolari fuori del sistema”.
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Dario Argento ha compiuto 80 anni ed è al lavoro sul doppio filone attore-regista. Attore per un film francese, Vortex di Gaspar Noé. Regista per Occhiali Neri, la sua ultima creazione: "Un vecchio copione che mia figlia Asia ha ritrovato cercando un vecchio diario. Era bellissimo". Al Corriere della Sera, il Maestro del Brivido Italiano si racconta e rivela che con Asia Argento non è sempre stato un rapporto felice, come la stessa Asia ha rivelato nel suo libro spiegando che quando è nata Anna Lou Castoldi, i due non si parlavano. "Ricordo che litigammo quando non fece Il cartaio. È un rapporto ondivago ma negli anni ci vogliamo sempre più bene. Siamo simili, due irregolari fuori del sistema".

Le parole di Dario Argento

Dario Argento dopo aver compiuto 80 anni assicura: "Io non me li sento. I registi vivono a lungo, guarda Polanski. Sono dipendente dalla solitudine e non mi sono ammorbidito. Se ho paura di morire? Per ora no. Ho temuto a lungo di essere ucciso nel sonno. Con la mia parte oscura ho un dialogo costante". Nel film di Gaspar Noè, Vortex sarà un critico cinematografico: "La notte mi capita di sognare alcune scene che abbiamo girato. Gaspar fa un cinema trasgressivo, che viene dalle viscere. Il film parla di cinema, io dirigo una rivista di settore, tipo i Cahiers du cinéma, cose in estinzione, gli ultimi della carovana". 

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Come ha iniziato nel mondo del cinema

Dario Argento a 20 anni era critico cinematografico per Paese Sera: "Mi piaceva Hitchcock, mi piaceva il western di John Ford, John Wayne. Non era facile in un giornale comunista. Una volta scrissi di musica e non fui tenero con Mina, il capo mi chiese di ammorbidire i toni. Quando andai a intervistare Alberto Sordi, sul set di "Scusi, lei è favorevole o contrario?", mi fissò fece una smorfia al suo aiuto e disse: che dici, può andare? Non capivo. Bello mio, mi spiegò col suo vocione, t’abbiamo appena scritturato. Mi diede il ruolo da chierichetto improbabile". Tra i film che ama di più: "Suspiria e Opera, il più complesso, faticoso e costoso, quelli che mi fornì incubi e tante letture": Di meno: "Il gatto a nove code".

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