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Fabrizio Moro: “Ho abusato di alcol e droghe, per quasi 10 anni ho preso pasticche per sballarmi”

Fabrizio Moro ammette per la prima volta apertamente di avere fatto uso di alcol e droghe per quasi 10 anni, quando era giovanissimo. “Prendevo pasticche, tipo l’ecstasy, per sballare” racconta oggi che si è lasciato alle spalle quel periodo.
A cura di Stefania Rocco
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Intervistato dal settimanale DiPiù, Fabrizio Moro ammette per la prima volta apertamente di avere fatto uso di sostanze stupefacenti. Il vincitore del Festival di Sanremo 2018 insieme a Ermal Meta racconta la parentesi più buia della sua vita, cominciata quando era giovanissimo. Più volte ha rilasciato dichiarazioni inerenti tale argomento, mai così dirette come in questo caso:

Per anni ho abusato di alcol e droghe. Ho iniziato a 18 anni: con gli amici andavo in discoteca e prendevo pasticche, tipo l’ecstasy, per ‘sballare’. E l’alcol scorreva a fiumi. Poi a 27 anni ho smesso.

La rinuncia al sesso per paura di ammalarsi

Motore della decisione di smettere fu il terrore di morire. Moro, non è la prima volta che ne parla, è un ipocondriaco, condizione comune a un gran numero di persone. Proprio la paura di ammalarsi, dilatata all’ennesima potenza, lo spinse a riconsiderare lo stile di vita condotto fino a quel momento e, in seguito, perfino a modificare completamente il suo rapporto con l'altro sesso:

Io sono un vigliacco, ho il terrore della morte. A un certo punto ho iniziato a stare male, mi sentivo debole. Sono andato a fare le analisi del sangue. E i risultati mi hanno spaventato. Quando ho capito che dovevo disintossicarmi, un altro disagio è arrivato: la paura di ammalarmi ha iniziato a condizionarmi. Ero ipocondriaco: non uscivo più di casa se non ero sicuro di andare in un luogo con vicino un ospedale. E pure con le donne avevo problemi. Per paura delle malattie, non volevo più fare l’amore. Ho rinunciato al sesso per un bel po’.

Ermal Meta come Moro, un sopravvissuto

In Ermal Meta, amico e collega in ambito artistico, ha trovato una sorta di compagno professionale perfetto. Come Moro, anche Ermal si definisce un sopravvissuto. La sua storia, però, nulla ha in comune con quella del collega. Anche il suo è un passato tormentato, ma da un padre violento che lo picchiava. È pensando a lui che Meta ha ritrovato in sé stesso la rabbia necessaria a cantare “Non mi avete fatto niente”, canzone vincitrice di Sanremo 2018:

La prima volta che ho cantato il ritornello di Non Mi Avete Fatto Niente ho pensato: “Bastardo, non mi hai fatto niente“. Fabrizio e io siamo due sopravvissuti: questo ci unisce.

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