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Fan di James Bond in rivolta, tutta colpa di una mezza bionda

Niente più Martini “agitato” per l’agente segreto più celebre della letteratura e del cinema internazionale. Daniel Craig ordina una mezza bionda in uno spot, appassionati subito in subbuglio.
A cura di Andrea Parrella
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Daniel Craig

E' piuttosto facile immaginare la reazione dei fan, che non ci hanno messo molto a manifestare dissenso verso un tale gesto sacrilego. La colpa è di uno spot, nel quale Daniel Craig, alias James Bond, figura, naturalmente nei panni dell'agente segreto, nell'atto di un'ordinazione al bar. Tutti s'attenderebbero, di regola, il solito Martini agitato, cliché che ha reso celebre il personaggio ideato da Ian Fleming. Al contrario, il biondo attore britannico annuncia una mezza bionda.

Lo spot celebra semplicemente Heineken, sponsor principale del prossimo episodio di 007, ovvero quello Skyfall che uscirà il 9 novembre al cinema. Anticipa il film e giustifica una campagna pubblicitaria milionaria nella quale Heineken ha profuso grossi sforzi economici: 60 milioni di euro. L'uscita della réclame è prevista per il 20 settembre e gli appassionati hanno cominciato a storcere il naso da subito. Daniel Craig interpellato in merito ha risposto con molta franchezza, affermando che senza sponsor di questo tipo il film non si sarebbe potuto realizzare ed aggiungendo che non c'è niente di troppo esecrabile in una birra.

A dire il vero la contestazione non è troppo legata al marchio Martini, quanto all'importanza di quell'elemento nella caratterizzazione letteraria del personaggio. Un po' come se da domani anziché una Aston Martin guidasse una Ferrari e se perdesse tutti i vezzi che i romanzi gli attribuiscono. Si potrebbe dire che non c'è proprio del torto in questi ragionamenti, ma d'altronde Craig, con quella stessa risposta, ha delineato una verità piuttosto dettagliata in merito alla potenza mediatica di James Bond.

Ovvero di un personaggio che, senza un'adeguata spinta, stenterebbe a scaturire l'eco che è riuscito a provocare, all'annuncio del suo nome, nei decenni precedenti. E' una parabola discendente cominciata ben prima che Daniel Craig vestisse i panni dell'agente 007 (anzi per la verità negli ultimi anni è stato anche rivalutato), che già da tempo ne avrebbe potuto decretare l'abbandono di qualsiasi progetto su Bond, cosa che non è ancora accaduta. Insomma, Bond resta una buona operazione commerciale, ma non veicola più culturalmente.

Ora, uno sponsor facoltoso bussa alle porte ed offre una cifra considerevole. Chi non avrebbe accettato? Forse solo chi potesse essere così folle da tentare un gesto di salvaguardia identitaria del personaggio, che se vuole cambiare può, a patto che la smetta di farsi chiamare James Bond.

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