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Ferdinando piange a Domenica 5 ripensando al padre

In una accorata intervista della Panicucci, Ferdinando Giordano racconta della sua infanzia sofferta, con un pensiero particolare rivolto a suo padre, e della ritrovata maturità anche grazie al Grande Fratello 11 nei valori della famiglia e del lavoro.
A cura di Giuseppe Senese
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intervista della panicucci a ferdinando giordano

La terza ed ultima intervista verità del lungo pomeriggio di Domenica Cinque è per Ferdinando Giordano, dopo quelle di Rosa Baiano e Margherita Zanatta. Come ormai sappiamo, una volta usciti dal Grande Fratello 11 i concorrenti spopolano rilasciando dichiarazioni in quantità industriale. Va da sè che dopo un bel po’ di mesi passati in casa a raccontarsi, dopo una serie sconfinata di lunedì sera appositamente apparecchiati per fornire menù di privacy denudate, e dopo girandole di salotti passati ancora a saziare il pubblico di ogni briciola rimasta, le dichiarazioni finiscono per ripercorrere i propri passi. Nonostante ciò oggi possiamo volentieri affermare che del nuovo s’è visto. E non parliamo di clamorose rivelazioni o gossip insospettabili, quanto piuttosto di una persona che, grazie anche all’impostazione della conduttrice, rivela il lato umano che il contesto tende spesso a fagocitare.

Ferdinando Giordano torna ad essere l’uomo rapportato a se stesso, e non più al pubblico. E torna con una forza mediatica di grande impatto, la stessa che proprio gli eccessi della sovraesposizione gli avevano sottratto. Finalmente lontano dai trionfalismi per il pubblico che lo acclama, o dai facili buonismi finiti sotto accusa a Pomeriggio 5, Ferdinando parla di sè e del proprio rapporto col padre col trasporto genuino di chi dimentica i riflettori.

Racconta di come, bambino, assisteva agli arresti del padre e andava a visitarlo in carcere non ricevendo mai spiegazioni sul perchè fosse lì. Racconta anche l’episodio dell’agguato camorristico, sciogliendosi in pianto al ricordo di quanto furono fortunati entrambi ad aver salva la vita in quell’occasione, degli ultimi cinque mesi di vita del padre, periodo in cui i due ritrovarono quella confidenza che era sempre mancata, discutendo degli errori e dei valori che avrebbero potuto riscattare Ferdinando Giordano: il lavoro e la famiglia.

È a questi valori che ora si tiene stretto il salernitano, sperando il successo non lo porti a ricommettere gli sbagli che da giovane gli hanno procurato debiti su debiti, non appena ebbe qualche soldo da spendere grazie proprio al lavoro che avrebbe dovuto essergli salvifico. E speriamo anche di non dover tornare a parlare di un doppio Ferdinando, che alla festa allo stadio di Salerno annuncia populisticamente che vuol tornare a fare il lavoro di un tempo, per poi chiedere durante un’intervista a Verissimo se ci sono agenti interessati a lanciarlo nel mondo dello spettacolo. Ora dovrà scegliere se affidarsi davvero alle sue qualità di uomo o se preferirà i facili applausi: cercare l’applauso fa dell’uomo un personaggio sprecato.

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