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Francesca Fioretti dopo la sentenza su Davide Astori: “Il dolore in un libro, per vivere ancora”

Le parole di Francesca Fioretti sul libro autobiografico in cui ha raccolto il suo dolore e l’elaborazione del lutto a tre anni dalla morte di Davide Astori: “Scrivo per lui, per me, per Vittoria”. Proprio ieri, la condanna per omicidio colposo al medico per il decesso di Astori a 31 anni, causa cardiomiopatia.
A cura di Valeria Morini
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Francesca Fioretti racconta il suo dolore per la morte dell'amato Davide Astori in un libro, che esce proprio all'indomani della sentenza che ha sancito una condanna per omicidio colposo, riguardo al decesso del calciatore avvenuta nel 2018. In "Io sono più amore" (dal 6 maggio), La Fioretti elabora il lutto che tre anni fa le ha distrutto la vita.

Ho pensato spesso di scrivere la mia storia, la nostra storia. Tutte le volte che ci ho pensato, ho pensato che non avrei saputo da dove iniziare, come andare avanti, come finire. Non è solo perché le cose da dire non sono riducibili a un libro, né lo saranno mai, ma perché il modo – il verso – mi appariva sempre qualcosa di irraggiungibile. Come possiamo dare forma al sentire, quando il sentire è così reale, quando non esiste altro se non il modo in cui ti sta addosso, tra gli organi, nella mente, quando non esiste altro se non questo strato di pelle che è venuto via e ti fa percepire il mondo – i suoi odori, colori, la luce, la modulazione del suono, la presenza fisica, la sua assenza – come mai lo hai sentito prima? Poi ho capito che non dovevo trovare un modo, che ne avrei comunque tentati molti.

Il libro scritto per Davide Astori e per la figlia Vittoria

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Francesca Fioretti spiega di aver trasposto la sua drammatica storia sulla pagina scritta "per Vittoria, per Davide, per me" e per "due sole ragioni. Per non dimenticare mai nulla. Per vivere ancora". Vittoria è la loro figlia, nata nel 2016, che non potrà crescere con il papà:  "Scrivere è come fare tutte le cose che ogni giorno – per urgenza, necessità, amore e desiderio – ho imparato a fare, da sola, per me stessa, per Vittoria".

Sarà un modo per vivere ancora una volta il distacco, per provare a liberarmi, a librarmi, per andare di nuovo a capo, e stare immobile, a contatto con la rinascita e il dolore. Sarà un modo per  rendere giustizia a questa vita a cui chiedo tutto ancora con caparbietà, per trovare un posto al mio immenso amore.

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La sentenza con la condanna per omicidio colposo

La sentenza nel processo per la morte di David Astori condotto con rito abbreviato ha sancito la condanna a un anno di reclusione per omicidio colposo per il medico Giorgio Galanti. Era l'unico imputato a causa dei due certificati di idoneità rilasciati ad Astori quando era direttore sanitario di Medicina dello sport dell’Azienda ospedaliera universitaria di Careggi (Firenze). La patologia che ha condotto al morte improvvisa del giocatore a soli 31 anni è cardiomiopatia ventricolare maligna. "Sono orgogliosa e felice perché è stata fatta giustiziaha commentato la Fiorettima anche molto dispiaciuta perché oggi Davide poteva essere ancora qui con me".

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