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Francesca Senette: “Ho avuto 2 cesarei, abbiamo il diritto di partorire senza dolore”

Un parto cesareo non ti rende meno mamma. Lo dichiara la giornalista Francesca Senette che rivendica il diritto da parte delle donne di poter partorire senza dolore. Perché la vita può essere donata anche facendo a meno, e volentieri, di “spinte, lacrime e sudore”.
A cura di Stefania Rocco
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Esistono diverse scuole di pensiero a proposito del parto. C’è tutta una frangia di donne che si ritiene in diritto, nel 2015, di scegliere di partorire senza dolore per potersi godere al meglio la gioia del primo incontro con il proprio bambino. Dall’altro lato c’è tutto un altro gruppo di mamme – alcune particolarmente agguerrite – che ritengono, e lo fanno pubblicamente, meno genitrici quelle donne che hanno scelto volontariamente di sottoporsi al taglio cesareo, perché un parto indolore renderebbe “meno mamme”. Si scontra contro questa corrente di pensiero la giornalista Francesca Senette (mamma due volte) che, in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, rivendica il diritto delle donne di poter scegliere in che modo partorire. Troppo spesso chi affronta un parto naturale addita come “mamme di serie B” quelle donne che hanno scelto il cesareo programmato. La Senette si scaglia contro questa scuola di pensiero e rivendica il diritto di ogni donna a poter scegliere di vivere il momento del parto senza dolore:

Per quale motivo una donna dovrebbe "tornare protagonista del parto" solo dando alla luce suo figlio con dolore? Chi mi conosce, chi mi segue, sa che ho avuto due cesarei: Alice nel 2006, Tommaso nel 2013. Non sono stati una scelta, ma questo vorrei davvero non contasse. Vorrei non contasse perché ritengo che, nel 2015, se anche una donna scegliesse senza alcun motivo "medico" "fisico" di non partorire "naturalmente" dovrebbe semplicemente essere libera di farlo. Libera e rispettata. Io sono stata super protagonista dei miei anche senza spinte, lacrime, urla e tutto il resto. Io non giudico chi fa come si è sempre fatto, come la Natura ci ha insegnato (perché potrei anche eccepire il fatto che il mondo va avanti, che la scienza va avanti, che tantissime cose le facciamo in modo diverso da come le facevano le nostre ave)…io rispetto. Ti piace partorire con dolore? Ti piace essere aiutata con farmaci (poco naturali, direi) che allevino il dolore? Ti piace partorire con l'aiuto di farmaci (sempre poco naturali) che velocizzino il tutto? Evviva! Ma va altrettanto bene che una donna scelga, decida, di essere operata, incisa, tagliata. Non deve mai doversi sentire "meno" mamma, meno brava…Perché non c'è nulla di male, perché l'essere madre non coincide con il dolore straziante del parto, perché le mamme si giudicano dall'amore, dalla dedizione, dal tempo, dalla cura, dagli insegnamenti, non dalle ore di travaglio, dalla fatica immane, dalle urla.

Sono i sensi di colpa indotti quelli contro i quali la Senette si scaglia. Il punto resta sempre la libertà di poter fare la propria scelta, senza doversi necessariamente confrontare in maniera aspra con quante hanno preferito un percorso differente.

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