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Gianni Morandi spiega i social agli studenti: “Faccio 80mila like sbucciando le patate”

Il cantante è stato ospite all’Università Bocconi di Milano, dove ha spiegato la sua incredibile ascesa come fenomeno su Facebook.
A cura di Valeria Morini
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Chi avrebbe mai detto che Gianni Morandi, classe 1944, un giorno sarebbe stato chiamato per un incontro all'università Bocconi di Milano, a spiegare ai giovani d'oggi… i social network. Il cantante non è solo rimasto l'eterno ragazzo del rock italiano, quello di "C'era un ragazzo…" e "Andavo a cento all'ora", ma è anche diventato anche un fenomeno social, capace di raccogliere 2,3 milioni di fan sul suo profilo Facebook e migliaia di like a ogni post.

Morandi è stato chiamato alla Bocconi per raccontare questa sua curiosa seconda giovinezza "tecnologica". Tra un selfie con gli studenti e le immancabili performance alla chitarra, ha raccontato il suo modo straordinariamente efficace di rapportarsi ai social:

È incredibile che abbia anche più fan di Fedez. Sono entrato su Facebook in maniera normale, semplice. Un ragazza di Bari, una mia fan, ha voluto fare a tutti i costi un mio fan club. Poi mi ha proposto di aprire un profilo Facebook, nei giorni in cui presentavo Sanremo, nel 2012. Il 7 novembre del 2012 stavo andando a correre, mia moglie stava rincasando. Le ho chiesto di farmi una foto, l’ho mandata alla ragazza di Bari, che l’ha pubblicata. Tutto è nato così. Andavo a vedere le pagine di altri miei colleghi, per esempio Emis Killa: 900 mila follower. Pensavo che fossero tanti. Ora io ne ho più di due milioni. Quando ho iniziato mi piaceva anche l'idea di poter ricevere consigli dai fan, di sapere cosa pensassero del mio lavoro.

Morandi: "Rispondo sempre ai commenti, mi diverto"

Morandi ha ricordato inoltre la sua tendenza a rispondere il più spesso possibile ai suoi commenti (le sue repliche gentilissime anche di fronte alle critiche più feroci sono passati alla storia di Facebook) e il fatto che siano le scene di vita quotidiana a raccogliere più apprezzamenti.

Il 21 aprile 2015 ho pubblicato due fotografie di migranti su un barcone e le ho messe a confronto. Una ritraeva i profughi che adesso sbarcano sulle nostre coste, l'altra gli italiani che arrivavano all'inizio del Novecento in America. Si è scatenato l'inferno, almeno la metà dei commenti erano insulti contro i migranti. Sono intervenuti anche i politici, primo fra tutti Salvini, che mi invitava a ospitarli tutti a casa mia. Molte pagine dei miei colleghi sono dedicate quasi esclusivamente al proprio lavoro. Io mi sono accorto che la foto ’professionale’ non ha avuto successo: ho avuto 12mila like per le immagini di tour con Baglioni, e invece… sbuccio una patata e faccio 80 mila like! Ci sono molti che non rispondono mai ai commenti, io invece ogni sera rispondo ad almeno 60-70 persone, anche a chi mi insulta. Mi diverto.

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