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Giorgio Panariello si racconta dopo la morte di Franco

La morte di suo fratello l’ha costretto a un silenzio utile a elaborare il lutto. Ma dopo un mese dalla scomparsa Giorgio Panariello decide di parlare, e di spiegare perché la droga è una piaga da cui è difficile venir fuori.
A cura di Laura Balbi
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La morte di suo fratello l'ha costretto a un silenzio utile a elaborare il lutto. Ma dopo un mese dalla scomparsa Giorgio Panariello decide di parlare, e di spiegare perché la droga è una piaga da cui è difficile venir fuori

Per la prima volta dopo la morte di Franco, Giorgio Panariello racconta in un’intervista a Vanity Fair il dolore per la perdita del fratello, e lo sprone ai giovani contro una piaga sotterranea e dimenticata ma presente, quella dell’eroina. Si è trovato a fare i conti con la rabbia quando ha saputo, la mattina del 27 dicembre scorso, che Francesco è stato ritrovato senza vita nei giardinetti di Viareggio, dopo un’overdose di eroina.

La rabbia per le bugie, perché il comico toscano pensava che suo fratello minore ne fosse uscito, dopo gli anni trascorsi in comunità e le promesse di non bucarsi più. Nulla da fare, ci è ricaduto; ma dopo il livore sono subentrati i ricordi, quelli che gli hanno permesso di ricostruire la loro infanzia difficile, covo del malessere per Franco fin da bambino, scintilla per rifugiarsi nella droga senza riuscire più a venirne fuori. Gli intenti di Panariello nell’intervista sono lucidi, malgrado il dolore:

Ribadire che la fine di chi inizia a bucarsi, e non smette davvero, è sempre e soltanto questa: la morte. Secondo, denunciare il fatto che non si parla più di un problema, quello dell'eroina, che non è mai stato risolto e coinvolge ancora tantissima gente.

E Franco era uno di quelli che ci è cascato senza riuscire ad uscirne, nell’uso di una droga che ormai fa ben poca notizia. Franco ha avuto un trascorso complicato, senza l’amore di una famiglia, che l’hanno reso irrimediabilmente fragile. Lui e Giorgio sono stati abbandonati ancora in fasce dalla madre, mentre non hanno mai conosciuto il padre.

Giorgio e Franco Panariello divisi nel destino

“ Mio fratello potevo essere io ”
Giorgio Panariello
Mentre Giorgio ha avuto la fortuna di ritrovare il calore familiare a casa dei nonni con altri cinque figli, per Franco non c’erano possibilità, per questo fu destinato a un istituto, dove passò i suoi primi dodici anni.

Sono quelli che l’hanno portato ad avere un’enorme vuoto interiore, che ha colmato con l’eroina:

La prima volta che ci siamo visti, nel 1972. Io avevo dodici anni, lui undici. Fino ad allora non avevo mai saputo della sua esistenza. Franco era incazzato con la vita perché in istituto, da solo, c’era stato lui, non io. I suoi problemi erano nati tutti là dentro. Ogni volta che litigavamo, infatti, tirava fuori il rancore covato in quegli anni di solitudine.

I suoi racconti proseguono e spaziano, se Giorgio fosse stato al posto di suo fratello Franco probabilmente avrebbe fatto la sua stessa fine. L’intento di Giorgio adesso è non dimenticare, e invitare le famiglie a mettere al mondo i figli con consapevolezza e crescerli con amore. Intanto il ritorno in tv di Giorgio Panariello dopo sei anni di silenzio è attesissimo: sarà su Canale 5 a marzo, in uno show tutto da gustare.

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