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Giovanna Mezzogiorno: “Ho lasciato il lavoro per seguire i figli, certe sere piangevo”

Si è concessa una pausa dal lavoro per seguire i suoi figli Giovanna Mezzogiorno, che racconta i momenti – e le scelte – più difficili legati alla sua maternità: “Certe sere piangevo”.
A cura di Stefania Rocco
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Professionista di successo, attrice cinematografica apprezzata per i suoi ruoli drammatici e mamma, Giovanna Mezzogiorno racconta la sua pausa dal grande schermo, quella fermata necessaria per permettersi di crescere i suoi figli nella maniera che desiderava. Intervistata dal settimanale “Grazia” adesso che è tornata al lavoro, l’attrice confessa di non aver vissuto sempre bene quel periodo.

Mamma dei gemelli Leone e Zeno, nati nel 2011 dal legame con Alessio Fugolo, Giovanna ha scelto di ritirarsi dal lavoro per un periodo per poter seguire i suoi bambini. Diversamente da quanto la stragrande maggioranza delle madri lavoratrici fanno oggi, ha preferito non demandare ad altri gli anni più gravosi e impegnativi nella crescita dei suoi bambini. Si è fermata per potersi dedicare completamente ai suoi gemelli, per poi tornare a lavorare a pieno regime una volta ritenuti i tempi maturi:

Protettiva? Sì, purtroppo lo sono terribilmente. Da quando Leone e Zeno sono nati, sono sempre stata accanto a loro e li ho cresciuti personalmente preoccupandomi della loro salute, dell’abbigliamento, dell’alimentazione. Mai avuto tate. Per poter seguire i bambini ho lasciato il lavoro per tre anni. Ma non ho rimpianti.

La scelta di fermarsi le è costata un periodo di isolamento forzato. “La gravidanza mi ha distrutto” confessò qualche tempo fa, ma quei momenti appartengono al passato:

Certe sere piangevo per la stanchezza ma, mi creda, non mi sono mai sentita frustrata. La maternità è un viaggio affascinante, molto complesso e la mia scelta mi è costata un po’ di isolamento: non è facile, per chi fa il mio lavoro, passare dai riflettori all’ombra, ma non mi sono considerata fuori dai giochi. Mi ritenevo realizzata anche andando a fare la spesa, cucinando, piegando il bucato. E ho la soddisfazione di vedere che i bambini sono sereni, allegri, affettuosi.

Giovanna Mezzogiorno: “Il rapporto conflittuale con mia madre”

Giovanna resta figlia, prima di essere madre e nel corso dell’intervista ricorda i momenti più difficili della sua adolescenza. Da figlia modello, si trasformò improvvisamente in una ragazza difficile da gestire. Lo fu al punto che i suoi genitori finirono per mettersi l’uno contro l’altra:

Fino a 13 anni sono stata una figlia modello. Studiavo, giocavo in casa, non davo preoccupazioni alla mamma che aveva scelto di dedicarsi a me, mentre papà era spesso via per lavoro. Poi, tra i 14 e i 18, la situazione è precipitata. Ho cominciato ad andare malissimo a scuola e in casa le tensioni sono esplose.. Rabbia, frustrazione, liti. I miei genitori si rinfacciavano a vicenda la responsabilità dei miei fallimenti. Bocciata per la seconda volta al liceo classico, passai al linguistico. Ma il rapporto idilliaco con la mamma era diventato conflittuale. E papà, più severo che mai, per punizione non mi dava libertà. Potevo uscire pochissimo e il mio rancore cresceva. Un inferno.

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