I 30 anni di Harry, lunga vita al principe “abusivo”
"Harry nudo a Las Vegas", "Harry ubriaco al pub", "Harry, ancora Harry". Compie 30 anni il principe, uno di quelli che ci è nato con le stigmate del "secondogenito". Un'esistenza vissuta all'ombra del fratello "buono", William, con l'attenzione del gossip tenuta altissima sin dai giorni della morte di sua madre, Diana Spencer. "E adesso come reagirà il piccolo Harry?", scrissero di lui e il giorno del funerale di sua madre, sulla bara vi era una letterina indirizzata a Mommy, era la sua. Lui, forte ancor più di William in quel giorno, negli anni a seguire non ha avuto vita facile, nonostante il lignaggio e i privilegi e il benessere di cui ha goduto e gode tuttora. È un personaggio che ti è impossibile prendere in antipatia, così diverso dalle ingessature del padre Carlo e del fratello William tout court, che sembra lecito ritenere che non sia affatto figlio suo. E chi se li scorda quei tabloid che malignarono che in realtà fosse figlio di James Hewitt, una tresca ammessa dalla stessa Diana ma che cominciò solo nel 1986, ovvero due anni dopo la nascita del piccolo.
La "pecora nera" della famiglia, il ragazzino che non sarà mai Re d'Inghilterra a meno che non accada qualcosa di clamoroso come una serie di lutti in successione, ad esempio. È il quarto dietro suo padre Carlo, l'eterno secondo, suo fratello William e all'ultimo arrivato, il principino George. E, chissà, forse è per questo che la sua condotta non è mai stata certosina in gioventù, per quella certezza nel sapere di non dover mai diventare il Re d'Inghilterra. Ha all'attivo numerose scorribande, ha collezionato figure pubbliche pessime e su cui la stampa non ha mai glissato. Come quando durante un party in maschera a tema "Coloniali e Nativi", ebbe la brillante idea di presentarsi con una casacca con svastiche naziste. Si rese conto di essere un tantino fuori luogo quando non trovò nessuno tra gli ospiti vestito con una casacca a righe ed un numero di serie tatuato sul braccio. La stampa britannica fu impietosa con lui. A giusta ragione.
Nell'agosto 2012 la grana più grande, quella che lo vide su tutti i giornali con il "pipino" in bella vista dopo una notte di bagordi a Las Vegas, tra donne pagate profumatamente ad allietargli la serata. Quelle stesse donne che poi avrebbero venduto la flash memory con le fotografie al puntualissimo Tmz, il portale di gossip americano che da quell'anno in poi non conoscerà più battute d'arresto in fatto di pettegolezzi. Fu lo scandalo più grande perché l'unico ammesso dalla Famiglia Reale, che pure provò fino alla fine a restare sulle solite posizione, ovvero negare e nascondere tutto.
Harry come Lady D, simpatico e lontano dal rigore dei reali
Fu l'anno zero per il principe Harry. Chiese scusa, chinò il capo e tornò a lavorare sulla sua immagine. Da quel momento mai più è stato beccato in fallo e di lui si è parlato solo per i possibili amori, da quelli smentiti (gli fu accreditato un flirt con Pippa Middleton proprio nei giorni delle nozze tra William e Kate) a quelli confermati. La storia d'amore significativa per Harry è quella con Cressida Bonas, 24 anni, amica di Eugenia, cugina del principe. Storia tormentata che va avanti da tre anni più tra i bassi, che tra gli alti.
Harry, più di William, condivide con Lady D la propensione alla carità, e all'attivismo. La carriera militare, specchietto per le allodole e fallimento, non ha trovato spunti ed ha mancato di credibilità. Invece si è meglio espresso nel ruolo di ambasciatore del regno nelle visite ufficiali in giro peri l mondo. È storia recente la sua commovente visita in Cile, tra i disagiati. In un centro di recupero per bambini diversamente abili, ha dato spettacolo rispolverando le sue competenze da discolo e trasformandole in un'energia positiva per i ragazzini della struttura. Un toccasana per l'immagine della Famiglia Reale, che ormai da tre anni si ritrova di fatto ad aver rinforzato un anello che era sempre stato debole, specchio riflesso delle contraddizioni di un simulacro, ormai buono a riempire i buchi delle rassegne stampa.