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Gabriele Muccino ritira la querela a carico del fratello Silvio: “Non mi interessa la sua condanna”

Si è conclusa la vicenda giudiziaria che ha coinvolto Silvio e Gabriele Muccino. La vicenda era nata nel 2016, quando Silvio ospite del programma tv L’Arena aveva definito il fratello una persona violenta, accusandolo di aver aggredito l’ex moglie Elena Majoni. Un’intervista sofferta con la quale l’attore aveva confessato di aver detto il falso davanti al giudice in merito all’aggressione della donna, per proteggere il fratello.
A cura di Giulia Turco
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La lite tra Gabriele e Silvio Muccino era sfociata nell'aula di un tribunale. Nel corso della prima udienza del processo che li aveva visti entrambi coinvolti, oggi i due fratelli hanno trovato un accordo davanti al giudice, scegliendo di chiudere nel migliore dei modi la diatriba scoppiata fra loro tre anni fa, nonostante i problemi in famiglia fossero iniziati ben prima. È stato lo stesso Gabriele a spiegare su Twitter i motivi che l'hanno spinto a ritirare la querela per diffamazione a carico di suo fratello minore Silvio: "Oggi ho ritirato la querela contro mio fratello Silvio per diffamazione. Mi interessava che un giudice, con tutti i documenti alla mano, lo rinviasse a giudizio. E questo è accaduto. Non mi interessa la sua condanna. Chiudo così questa parentesi triste e insensata".

Cos'è successo tra Gabriele e Silvio Muccino

A dar vita al litigio erano state le dichiarazioni di Gabriele, rilasciate il 3 dicembre 2016 nel corso di un'intervista al programma televisivo L'Arena. L'attore aveva accusato il fratello Gabriele, regista pluripremiato, di aver aggredito l'allora moglie Elena Majoni, nel 2012. "Gabriele è una persona violenta, ha colpito sua moglie con uno schiaffo perforandole un timpano", aveva detto Muccino junior ospite di Massimo Giletti. Il regista, non presente in studio, aveva deciso di querelare il fratello per diffamazione, poiché quelle parole sulla sua vita privata avrebbero leso in maniera inevitabile la sua carriera nel mondo del cinema. "Il mio assistito ha deciso di ritirare la querela", ha fatto sapere oggi il legale di Gabriele Muccino, come riporta Ansa, "si è comportato da fratello maggiore chiudendo una vicenda che lo aveva molto ferito". Stessa versione confermata dall'avvocato di Silvio, che ha sottolineato: "La lite tra fratelli è stata composta: adesso potranno continuare la loro professione senza dover comparire in tribunale". Pace fatta insomma.

Quando Silvio Muccino disse di aver mentito per proteggere Gabriele

La violinista Elena Majoni, ai tempi sposata con il regista di successo Gabriele Muccino, lo aveva denunciato per violenza domestica, come lei stessa ha dichiarato in una lunga intervista al Corriere, raccontando la sua versione dei fatti. Il matrimonio era iniziato nel 2002 e dal loro amore l'anno successivo è nato un figlio. In quel periodo, secondo i racconti di Elena, il marito l'avrebbe aggredita ripetutamente. Una violenza mai denunciata fino all'ultimo grave episodio, durante una vacanza in Toscana, che avrebbe danneggiato per sempre la vita della violinista. Uno schiaffo a mano aperta, la corsa in ospedale e un timpano perforato per lei, che non avrebbe più potuto suonare il violino come prima. Elena sporse denuncia, ma Silvio Muccino, fratello minore di Gabriele e unico testimone dell'aggressione, avrebbe mentito per proteggere lui e il nome della sua famiglia. Quelli infatti, erano gli anni di maggior successo per il regista de "L'ultimo Bacio" e "La ricerca della felicità". Il silenzio di Elena durò fino al 2016 quando, dopo anni di sofferenza e di lotte nella famiglia Muccino, Silvio, ospite del salotto di Massimo Giletti, decise di ritrattare la versione dei fatti, raccontando di aver mentito davanti al giudice per tutelare Gabriele e ammettendo di aver assistito all'episodio di violenza.

Elena Majoni raccontò la sua verità in tv

Ospite allo stesso programma, l'ex moglie di Muccino che dal regista aveva divorziato nel 2006, scelse di raccontare in televisione la sua verità, con un misto di rabbia e dolore:

Silvio lo avevo chiamato io come testimone perché sapeva la verità e quando ha mentito è stata dura perché non me l'aspettavo. E' stata una doppia ferita ma conoscevo le dinamiche familiari dei Muccino e lui ha deciso di difendere suo fratello come io, per anni, ho difeso mio marito.

Tra le lacrime raccontò delle violenze subite e nascoste per giustificare il marito tutelando la sua notorietà:

Ricordo solo uno schiaffo, mentre ero al telefono con mia madre, poi il fischio forte che sentivo nell'orecchio, sono andata al pronto soccorso dove mi hanno riscontrato una lacerazione della membrana timpanica. Non ho parlato per anni della mia relazione con Gabriele perché sarebbe stata la parola di una persona normale contro quella di un grande regista come lui e temevo che avrei solo alimentato i pettegolezzi. (…) Lui era già diventato famoso e dire questa cosa avrebbe creato clamore e poi quando ti innamori tendi a giustificare.

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