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I mille volti della Parietti: “ll rischio di morire, la depressione e i rapporti sadomaso”

Alba si confessa in un’intervista a Il Giornale, parlando delle tante sfaccettature del suo carattere, dei traumi e delle reazioni a questi ultimi, tra cui i rapporti sadomaso: “Non sono solo vittima, ma anche carnefice”
A cura di Andrea Parrella
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Che il profilo di Alba Parietti non fosse esattamente quello di una persona semplice, priva di complessità e sfumature, oltre che possibili idiosincrasie, lo avevamo capito da un pezzo. La conduttrice ha svelato un aspetto di sé in un'intervista a Il Giornale che lascia tuttavia abbastanza stravolti i lettori. Alba si è raccontata nei momenti più difficili della sua vita, tracciando un profilo di sé contraddittorio e ricco di aspetti imperscrutabili:

Ho sempre avuto una forma depressiva borderline che ha condizionato la mia vita e le mie condizioni psicofisiche: stanchezza, serenità, allegria, ansia. Poi succedono cose che ti ricatapultano in quegli stati di disperazione in cui ti sei trovato da bambino. E, di colpo, ricadi nel baratro. Delusioni affettive, lutti, liti con tuo figlio, situazioni in cui non ti senti capita, in cui hai paura di essere giudicata male.

Alba Parietti è nota anche alle cronache rosa per le sue storie d'amore con diversi personaggi del mondo dello spettacolo, alcune che hanno vissuto più stagioni, come quella recentemente ravvivata da un ritorno di fiamma con Lambert, altre più infelici: "Non ho un buon rapporto solo con Cristiano de Andrè, eppure ci siamo voluto bene per 30 anni. Ho delle colpe anche io, sono un po' sadomaso, sono attratta dagli amori malati e tormentati, ci sto molto male ma li cerco. Ho il terrore di annoiarmi, e forse è per questo che crea artificialmente delle situazioni pericolose. Forse per allontanarmi dalla paura di invecchiare". L'attrice e conduttrice ha quindi ricordato i momenti più difficili della sua vita, alcuni dei quali hanno avuto un effetto irreversibile sul suo temperamento: "Il 4 novembre 2004 ho avuto un incidente mortale in auto. Ho rischiato di essere decapitata e mi è venuta la ‘sindrome del sopravvissuto': una specie di senso di colpa al contrario, non mi capacitavo di essere viva. Due anni dopo è successa una tragedia. E' morta la ragazza che all'epoca era fidanzata di mio figlio. Venticinque anni. Mi è venuta una forma depressiva fortissima che ha scardinato tutta la mia vita e l'ha distrutta sul piano sentimentale". Da lì in poi, qualcosa è cambiato:

Ho iniziato a cercare il pericolo e rapporti sadomaso, come fossero delle droghe che ti allontanano dalla realtà. Non sono solo vittima, ma anche carnefice

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