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Il Clarke Garrison di Beautiful a processo per maltrattamenti: “Sono innocente e contro la violenza”

Nelle scorse ore è iniziato il processo a Daniel McVicar, accusato dalla ex moglie di aver avuto nei suoi confronti atteggiamenti aggressivi e violenti, con un caso di lesioni personali colpose. L’attore parla alla stampa e si professa innocente: “Nego tutte le accuse a mio carico”.
A cura di Andrea Parrella
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Si è aperto ieri a Torino il processo per giudicare Daniel McVicar, attore di Beautiful (interpretava il personaggio di Clarke Garrison) imputato di maltrattamenti in famiglia, lesioni e violazione degli obblighi di assistenza familiare. In una dichiarazione pubblica breve e concisa, Mc Vicar ci ha tenuto a rimarcare la sua totale estraneità dal concetto di colpevolezza:

Nego tutte le accuse mosse a mio carico. Sono innocente. E assolutamente contrario a ogni tipo di violenza

Come riporta l'Ansa, McVicar rimarca inoltre che tutto il tumulto mediatico di questa vicenda non lo condiziona in alcun modo nelle sue scelte: "Nonostante le dolorose accuse a mio carico sono rimasto a Torino per poter stare vicino a mio figlio, che amo immensamente, e con il quale ho uno splendido rapporto".

Le accuse dell'ex moglie

Era il 2011 quando McVicar sposò Virginia De Agostini, insegnante di pattinaggio conosciuta nel corso della trasmissione Notti sul ghiaccio, condotta da Milly Carlucci e in onda, per una singola stagione poco entusiasmante, su Rai1. Il 3 giugno 2012 la coppia ha avuto un figlio di nome Pietro. La donna, però, avrebbe presentato denuncia per maltrattamenti in famiglia che sarebbero avvenuti nel periodo di tempo tra il giugno 2012  e il 12 aprile 2017, giorno a cui risalirebbe un episodio di "lesioni personali colpose", mentre la violazione degli obblighi familiari sarebbe iniziata nel maggio 2015 per durare fino a oggi.

L'accusa specifica rivolta a Mc Vicar è complessa e necessita delle dovute indagini e analisi nel merito: la donna ha infatti parlato di gelosia eccessiva da parte dell'allora marito, il quale sarebbe colpevole di aver generato "ossessive e continue richieste di informazioni relative ai suoi spostamenti, insistenti controlli del suo traffico telefonico e della sua corrispondenza telematica, nonché ripetute aggressioni verbali". L'episodio più grave sarebbe però la presunta aggressione fisica sotto l'abitazione di lei, risalente al 12 aprile 2017.

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