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Il Codacons denuncia Wanda Nara: “Usa le figlie per promuovere cosmetici”

Wanda Nara è nel mirino del Codacons, l’associazione a tutela dei consumatori. La showgirl è stata accusata di aver “diffuso video e foto di bambini utilizzati per pubblicizzare un brand” che comporterebbe un pericolo per i minori, non tutelati nella loro privacy. I video vedono le piccole Francesca e Isabella truccarsi usando i cosmetici della madre, per questo motivo il profilo dell’argentina è stato segnalato al Garante della Privacy e dell’Infanzia, oltre che ai social network in cui compaiono questi video.
A cura di Ilaria Costabile
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Nel mirino del Codacons è finito un altro personaggio noto, dopo Chiara Ferragni e la guerra a Fedez, ecco che l'associazione a tutela dei consumatori ha puntato il dito contro Wanda Nara. La moglie di Mauro Icardi è stata accusata di aver utilizzato le sue figlie per pubblicizzare dei prodotti sui social network, ragion per cui il profilo della showgirl è stato segnalato al Garante della Privacy e a quello dell'Infanzia.

L'accusa del Codacons

Focus dell'accusa sarebbero alcuni video e foto nelle quali le piccole Francesca e Isabella, di 5 e 3 anni, si mostrano truccate o intente ad utilizzare dei prodotti cosmetici come in uno dei tanti tutorial che circolano sul web. Nel documento presentato dal Codacons e riportato dall'Adnkronos, si legge:

Sulla pagina Instagram di Wanda Nara sono state diffuse foto in cui bambini vengono utilizzati per pubblicizzare un brand (lo stesso usato dalla nota influencer) con pose e atteggiamenti idonei a ledere l'immagine del minore ed il sentimento dei minori che vedono tali foto. Una diffusione assolutamente pericolosa, in quanto con esse si veicola l'identità e l'intimità di un bambino in tenera età e lo si fa attribuendo ad un viso di bambina il corpo di una donna.

In gioco la sicurezza dei minori

La denuncia continua con affermazioni precise e che insinuano un modo di fare della showgirl non conforme alla vita di un bambino che, quindi, non andrebbe esposto con leggerezza alla mercé dei social network e soprattutto, questa forse l'accusa più grave, le figlie non dovrebbero diventare un veicolo per ampliare la propria notorietà, mettendo così a repentaglio la sicurezza di due minori:

Al di là di ciò che può essere un gioco, la consapevolezza di utilizzare in siffatto modo l’immagine del bimbo/bimba si aggrava laddove chi fa tale uso si serve della propria notorietà e si rivolge ad una vasta gamma di soggetti dei quali non è in grado di conoscere e controllare il livello di affidabilità. Si tratta, invero, di una pericolosa tendenza, che sta assumendo contorni sempre più rilevanti e che si innesta nel problema di più ampio respiro dell’uso sconsiderato della rete, in cui, accanto ad una indiscussa facilitazione della comunicazione globale, della circolazione di idee e della diffusione di informazioni, si staglia imponente il fenomeno del concreto rischio di danni a quell’enorme platea di minori che quotidianamente gravita, più o meno consapevolmente, intorno al web e alle sue immagini.

Il Codacons ha perciò citato nell'esposto anche l'articolo 8 delle Regole di Pechino, nel quale si fa riferimento alla Tutela della vita privata, che nel caso dei minori si prevede sia rispettata in ogni circostanza. Per questa ragione l'associazione ha chiesto anche a Facebook e Instagram la sospensione o la cancellazione di tutti quei post in cui Wanda Nara pubblica video o immagini che non siano idonee alla vita di un minore.

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