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Il commento sessista del comico Enrique Balbotin alla parlamentare Paita non era diretto a lei

Nessun commento sessista da parte del comico Enrique Balbontin nei confronti della parlamentare Raffaella Paita. La «Lella» di cui si parla su Facebook è lo storico personaggio del comico di Colorado, stereotipo della «poco di buono» («bagascia» in savonese, appunto) a cui il comico ha dedicato persino un libro: «Se la Paita mi querela, io andrò molto volentieri in tribunale a dimostrare che non ce l’avevo con lei. E a quel punto sarà lei a dover rispondere di calunnia».
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«Enrique, avviso la Lella?» «A bagasce stiamo coperti, grazie». Questo è lo scambio di battute tra un utente su Facebook e il comico Enrique Balbontin, famoso per il suo personaggio che dà lezioni di savonese a Colorado Live. Stando a Repubblica, la Lella insultata sarebbe Raffaella Paita di Italia Viva, parlamentare che nei giorni scorsi si ritrovò a criticare un dialogo tra Balbontin e il candidato alla presidenza della Liguria, Ferruccio Sansa, per una maglia indossata dal comico ritenuta omofoba. La ministra Teresa Bellanova e la ministra Elena Bonetti hanno espresso immediata solidarietà alla parlamentare: «È un vergognoso attacco sessista».

La Lella di Balbontin è un personaggio dei suoi sketch

Enrique Balbontin sembra messo in mezzo in uno scontro politico perché in realtà «la Lella» a cui si fa riferimento, è un personaggio storico dei suoi sketch. Lo provano anni di carriera e pubblicazioni editoriali nei quali «la Lella» viene tirata in ballo come lo stereotipo della donna «poco di buono». Allo stesso personaggio, Balbontin ha dedicato un libro intero. Il comico, che è un ex avvocato, pubblica una serie di report su Facebook per dimostrare la sua tesi. Il comico ha puntato il dito anche contro le ministre intervenute: «Non si sono neanche accertate di quanto successo».

Nel 2004 ho scritto un libro dove parlavo della Lella, la poco di buono della riviera savonese. E ci sono i video di numerosi spettacoli che ho fatto negli anni passati dove parlavo della Lella. Tutto è nato su Facebook su un mio posto dove invitato le persone a venire a un mio spettacolo benefico. Se la Paita mi querela, io andrò molto volentieri in tribunale a dimostrare che non ce l'avevo con lei. E a quel punto sarà lei a dover rispondere di calunnia.

E sulla polemica della maglietta giudicata omofoba accanto a Ferruccio Sansa: «Io con quella maglietta sono stato testimoniale di una Love Parade e di un Gay Pride a Genova. Non ci sto a essere definito omofobo. Sono stufo dell'ipocrisia della politica, sono stufo delle campagne elettorali sul nulla. Non sanno come attaccare Sansa e lo fanno con dei pretesti. Ora basta».

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