Il figlio di Sabrina Paravicini in ospedale vestito da clown: “Vedermi soffrire non è facile”
Sabrina Paravicini ha condiviso una foto del figlio con lei in ospedale per risollevarle il morale. L’attrice di Un medico in famiglia sta lottando contro un cancro al seno e il suo bambino sta facendo il possibile per aiutarla a rimanere serena, concentrata sulle cure da affrontare. Una foto condivisa poche ore fa su Instagram mostra il ragazzino vestito da clown in ospedale. Così aiuta la madre a sorridere:
AMORE. Non è facile per un figlio vedere la propria mamma sofferente e immobile in un letto di ospedale e per di più con la testa poco più che rasata, il viso pallido e gli occhi gonfi. Ma il mio amore è venuto a trovarmi in ospedale e mi ha fatto clown terapia. “Mamma sai cosa dice una goccia di sangue?” “Cosa amore?” “Oggi non sono in vena!” Le mie compagne di stanza si sono già innamorate! Fino a qui tutto bene.
Sabrina Paravicini è stata operata, Nino le è stato accanto
Sabrina sta lottando contro un cancro al seno e giovedì 5 settembre ha subito un intervento. È stata lei stessa a raccontare quanto è accaduto, con il figlio Nino che le sarebbe sempre rimasto accanto dopo averle affidato una raccomandazione speciale: “‘Ciao mamma, spero che resterai viva'. Mi hai salutato così davanti all’ingresso dell’ospedale. E io ti ho sorriso dicendoti che sarei rimasta viva. Ti ho detto: ‘Non eravamo d’accordo che sarei morta a 105 anni?' ‘Lo so mamma ma io ho paura'. La verità è che avevo paura anche io, ho nascosto un foglio in casa con scritte delle cose. Indicazioni per Nino se fosse successo qualcosa”.
L’intervento subito dall’attrice è riuscito
L’intervento dell’attrice è andato bene, proprio come il figlio si augurava. Sabrina sta vivendo ore comprensibilmente difficili ma appare più determinata che mai: “Ieri mi hanno operata. È stata una giornata strana di dolori e sonno. Questa notte non ho dormito. Appena mi addormentavo facevo sogni di ‘servizio': drenaggi, morfina, infermieri. Poi di colpo aprivo gli occhi e ascoltavo il silenzio del reparto interrotto ogni tanto dai campanelli dei pazienti. Non ho bevuto acqua e mangiato nulla fino a questa mattina alle 8. È stato bello mangiare qualche biscotto e sorseggiare del the. È andato tutto bene. Ora due dolcissime infermiere mi hanno fatta alzare dal letto. Mi hanno tolto il camice della sala operatoria e mi hanno rivestita. Questa notte un’infermiera mi ha lavata, con garbo e discrezione. Le mie compagne di stanza sono dolci e affettuose. Io mi sento come se avessi mille anni. Ma sono in piedi. Sono ancora in piedi”.