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Il Grande Fratello 2014 parte bene, ma lo fece anche quando chiuse

Un Grande Fratello diverso, nuovo, interattivo. Un Grande Fratello che a primo impatto non lascia trasparire nient’altro che un’anima social, dedita a Facebook e Twitter, che potrebbe non bastare alla sua rinascita e soprattutto alla sua sopravvivenza televisiva.
A cura di Eleonora D'Amore
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Un buon risultato per la prima serata del Grande Fratello 13: più di 5 milioni davanti alla tv e attenzione alta dei media, in attesa di vedere cosa avrebbe riservato dopo un anno di inattività e tante buone intenzioni. Ciò che è potuto risultare un successo in termini di seguito, andrebbe però ridimensionato nella misura in cui anche l’anno della chiusura, a cavallo tra il 2011 e il 2012, aveva avuto un esordio simile: 5.268.000 telespettatori con il 24.95% per la prima puntata andata in onda il 24 ottobre 2011 rispetto ai 5.440.000 telespettatori per uno share del 24,64% di quella attuale.

Da lì il calo netto: per il secondo appuntamento con Grande Fratello 12 (andato in onda 31 ottobre 2011) solo 3.572.000 ascoltatori (17.28% share), che pian piano si sono gradualmente estinti. Quest’anno le premesse avrebbero potuto far presagire qualcosa di diverso, ma dall’analisi della prima serata si evince che la linea è ancora centrata su ciò che in passato aveva stancato. A partire dalle storie dei concorrenti: c’è la disabile, il bello, il contadino buffo e un po’ ignorante, la vamp sicura si sé, la napoletana colorita e logorroica, l’intellettuale, il “piacione” dall’approccio facile e l’extracomunitario fortunato. Volendo isolare la youtube star ex obesa e i fratelli “diversi” (presentati come i Paola e Chiara di questa edizione), la prima reale delusione è stata quella dei casting.

Uno studio più grande e molto bello, quasi futurista, ha accolto una conduzione “caciarona” e "marcuzziana", ancora poco soggetta a sbalzi di creatività. Opinionisti assenti, voci forse deboli per sostenere l’eredità lasciata da un personaggio imponente (senza alcun giudizio di merito) come Alfonso Signorini.

E poi la Casa divisa in due, laddove l’unica novità sta solo nel nome della parte penalizzata e angusta, che è cambiato da tugurio a cantina. Dinamiche simili per un format che avrebbe invece bisogno di reinventarsi e ossigenare quell’anima che solo con la forte spinta social (un Grande Fratello “social e interattivo” è lo spot di quest’anno) forse potrebbe non farcela.

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