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Il padre della Bertè si difende: “Loredana è stata la mia sventura più grande”

Giuseppe Bertè, padre di Loredana e della scomparsa Mia Martini, si difende dalle dure accuse di sua figlia. “È carica di depravazione morale” dice ferito e aggiunge “l’ho già denunciata una volta”.
A cura di Stefania Rocco
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Avevano sollevato un grosso polverone mediatico le parole di Loredana Bertè, espresse in occasione di un’intervista rilasciata al Maurizio Costanzo Show all’indirizzo di un padre che lei stessa ha definito pessimo. Loredana, nuovo giudice di Amici 2015, non aveva risparmiato alcun affondo ai danni di quel padre che avrebbe maltrattato sua madre perfino quando era incinta, lo stesso che non aveva mai amato né sua moglie né le sue figlie. Queste le sue irose parole:

Lui odiava le donne e ha avuto solo figlie femmine. L’unico maschio che avrebbe potuto avere l’ha ucciso prendendo a calci mia madre durante l’ultimo mese di gestazione. Essendo la più piccola sono stata fortunata perché non ho preso le botte, ma ha buttato mia sorella dal balcone per un sei in latino, lui era professore di latino e greco ed era un’onta pazzesca; mentre Mimì ha rischiato la vita per un 4 in inglese, lei è scappata di casa e l’hanno ritrovata in stato di choc. Mia madre si è sposata a 15 anni ed era una bambina, non è stata una madre, c’ha lasciate me e Mimì in mezzo ad una strada. Io e lei abbiamo comprato una casa con i soldi che avevamo cominciato a guadagnare e l’abbiamo intestata a lei. Mia madre l’ha venduta senza dirci niente e l’ho scoperto quando ho cercato di tornare a casa mia dopo un anno negli Stati Uniti. Sono andata al suo funerale solo per vederla sotterrare.

Intervistato da Giuseppe Cruciani per la trasmissione radiofonica “La zanzara”, Giuseppe Bertè si è difeso, utilizzando per descrivere sua figlia lo stesso tono duro e privo di affetto che lei stessa aveva usato per prima:

Loredana? E’ una delle sventure più grandi, quando una figlia sospetta e urla che il padre ha fatto morire Mimì. Una depravazione, una depravazione morale. Questa disonesta si permette di chiamare il padre brutto bastardo, cosa volete di più. Ho visto la televisione e mi sono trovato in una condizione che non vi dico. Non è la prima volta. La prima volta l’ho querelata, ma dovendo andare in tribunale, poi passano gli anni, e ci siamo messi d’accordo. Lei ha pagato qualcosa. Adesso non voglio ripetere questa storia.

Un rapporto distrutto il loro, con padre e figlia che si sono dichiarati guerra e che, pubblicamente, si addossano le rispettive colpe. Una guerra senza vincitori che racconta una storia di presunto degrado, una storia che nessuno dei due ha perdonato e dimenticato.

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